Alla Milano Music Week presentati i dati riguardanti le performance della musica italiana sui mercati internazionali
Musica italiana all’estero: nel 2023 gli incassi più alti dal 2010.
Dal 2020 al 2023 la crescita è di + 15 milioni € (+130%).
I promotori della Milano Music Week auspicano un incremento del supporto all’export musicale italiano.
Lunedì 18 novembre si è tenuto nel Teatro di Triennale Milano il Convegno di apertura della Milano Music Week 2024, intitolato “Musica italiana all’estero: numeri, progetti, prospettive”.
Sono intervenuti Tommaso Sacchi (Assessore alla Cultura del Comune di Milano), Matteo Masini (Dirigente dell’Ufficio Beni di Consumo, ICE), Federica Tremolada (General Manager Europe Spotify), Enzo Mazza (CEO Fimi), Paolo Franchini (Consigliere di Gestione SIAE), Carlo Parodi (Presidente Assomusica), Bruno Sconocchia (Presidente AssoConcerti), Andrea Micciché (Presidente Nuovo IMAIE). L’incontro è stato moderato da Nur Al Habash (Direttrice Artistica Milano Music Week ed esperta di music export).
Durante il convegno sono stati presentati in anteprima i dati aggiornati riguardanti le performance della musica italiana sui mercati internazionali.
Spotify ha condiviso alcuni nuovi dati sull’ascolto di musica italiana all’estero sulla propria piattaforma, evidenziando come tra il 2019 e il 2024 c’è stata una crescita del 160% di contenuti audio ascoltati all’estero.
Anche SIAE ha mostrato per la prima volta alla Milano Music Week nuovi dati sulle revenue di diritto d’autore sulla musica italiana all’estero, sottolineando come il 2023 abbia registrato l’incasso estero più alto dal 2010, e ha presentato le proprie azioni di supporto all’export del repertorio italiano, con particolare riferimento all’attività di Italia Music Export.
I promotori della Milano Music Week (AssoConcerti, Assomusica, FIMI Federazione Industria Musicale Italiana, NUOVO IMAIE Nuovo Istituto Mutualistico Artisti Interpreti Esecutori e SIAE – Società Italiana degli Autori ed Editori), che rappresentano l’industria musicale italiana in tutti i suoi settori, auspicano nel 2025 un maggiore e più coordinato supporto all’export musicale per massimizzare le revenue e ampliare il business della musica italiana oltre i confini nazionali.
Dati condivisi da Spotify:
60M+ gli utenti che ogni mese ascoltano contenuti in lingua italiana su Spotify fuori dall’Italia.
20M+ gli utenti che nell’ultimo anno hanno aggiunto una canzone o artista italiano a una playlist fuori dall’Italia.
160% la crescita di contenuto italiano consumato fuori dall’Italia tra il 2019 e il 2024.
¼ degli utenti che ascoltano contenuti italiani all’estero hanno fra i 18 e i 24 anni.
Germania e USA sono i mercati esteri dove si consuma più musica italiana.
Quasi il 50% di tutte le royalties generate dagli artisti italiani su Spotify nel 2023 provenivano da ascoltatori fuori dall’Italia.
Dati condivisi da SIAE:
Il 2023 ha registrato l’incasso estero di diritto d’autore più alto dal 2010
L’incasso dall’estero per il 2023 è stato di 31.6 mln euro, pari ad un incremento di 7.15mln rispetto al 2022 (+29,16%)
Per le revenue derivanti da live e radio, il Paese con un maggior utilizzo del repertorio italiano sono gli Stati Uniti.
Per le revenue derivanti dallo streaming, il Paese con revenue più alta è la Germania, seguita da UK e Francia (in Europa), e Stati Uniti nel mondo.
Top 10 nazioni estere per revenue diritto d’autore di musica italiana:
Usa: 6.478.163 €
Francia: 4.565.190 €
Svizzera: 3.252.606 €
Germania: 3.247.985 €
Regno Unito: 1.773.363 €
Spagna: 1.635.747 €
Giappone: 1.184.208 €
Olanda: 1.151.004 €
Brasile: 954.900 €
Austria: 903.860 €
Tra il 2017 e il 2023, SIAE ha supportato l’internazionalizzazione del repertorio italiano attraverso l’ufficio Italia Music Export, che ha finanziato le attività all’estero di 796 artisti e 197 progetti musicali.
Dati condivisi da FIMI:
Ricavi dall’export della musica italiana nel 2023: più di 26 milioni € (+ 20% rispetto al 2022).
In soli 4 anni, dal 2020 al 2023, la crescita è di più di 15 milioni € (+130%).
Si tratta di una crescita guidata dai ricavi digitali (su dell’11%, arrivando a quasi 21 milioni di euro).
Altri dati:
Il valore economico della musica in Italia nel 2023 (secondo i dati IFPI, Deloitte, SIAE, DISMA, GfK, raccolti da FIMI) registra un importo totale di 4,323 miliardi €, mentre il solo segmento dei contributi diretti è pari a 3,076 miliardi.
IL VALORE ECONOMICO DELLA MUSICA IN ITALIA NEL 2023
Musica fisica: 62 mln €
Musica digitale: 292.3 mln €
Diritti connessi: 72.8 mln €
Sincronizzazioni: 13.6 mln €
Concerti: 967.4 mln €
Ballo e intrattenimenti musicali: 780.5 mln €
Diritti d’autore pubblica esecuzione: 330.9 mln €
Diritti d’autore emittente: 112.9 mln €
Copia privata: 80.7 mln €
Export (Royalties discografia e diritto d’autore): 58 mln €
Musica stampata: 65.7 mln €
Insegnamento musicale: 239.2 mln €
Totale contributi diretti: 3076 mln €
Strumenti musicali/accessori per strumenti musicali/impianti audio: 437.4 mln €
Noleggio strumenti musicali, impianti audio e prodotti deejay: 147.7 mln €
Export strumenti musicali: 130.4 mln €
Audio home systems, loudspeakers, headphones, mini/bluetooth speakers, headsets: 531.5 mln €
Totale contributi indiretti: 1247 mln €
TOTALE: 4323 mln €
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