Il Prof. Fabrizio Pregliasco e Assosalute-Federchimica fanno il punto su cosa aspettarsi durante la prossima stagione influenzale

Il Prof. Fabrizio Pregliasco e Assosalute-Federchimica

Il Prof. Fabrizio Pregliasco e Assosalute-Federchimica fanno il punto su cosa aspettarsi durante la prossima stagione influenzale

Il Prof. Fabrizio Pregliasco e Assosalute-Federchimica

La ricerca on-line  condotta da Human Highway per Assosalute, Associazione nazionale farmaci di automedicazione, parte di Federchimica,  presentata in occasione dell’evento stampa Tra vecchie e nuove ‘influenze’: come il Covid-19 influenzerà ancora la diffusione e la gestione dei virus stagionali”, con la partecipazione del Prof. Fabrizio Pregliasco, Direttore della Scuola di Specializzazione in Igiene e Medicina Preventiva – Università degli Studi di Milano – Direttore Sanitario d’Azienda – I.R.C.C.S. Ospedale Galeazzi Sant’Ambrogio di Milano, e della Dott.ssa Giovanna Hotellier dell’Istituto di Ricerca Human Highway, ha evidenziato che 1 Italiano su 2 esprime preoccupazione per la prossima stagione influenzale, temendo che i virus possano essere particolarmente aggressivi e contagiosi, come accaduto lo scorso anno. Il Covid-19 sembra aver perso centralità nelle preoccupazioni quotidiane, anche se 2 Italiani su 3, sia uomini che donne, sono consapevoli che il virus non è scomparso e che potrebbe tornare con nuove varianti. Inoltre, il 51,6% degli italiani ora considera il Covid-19 una “normale infezione virale“, un dato quasi raddoppiato rispetto al 2023, quando solo il 27% lo assimilava all’influenza.

Nonostante il 43% degli Italiani ritenga di aver acquisito maggiore resistenza ai virus stagionali, permane la preoccupazione per le conseguenze del Covid-19 sulla salute delle persone vulnerabili, con il 59% (soprattutto over 55 e over 65) che continua a temere per la salute dei membri più fragili della propria famiglia, mentre le donne sembrano preoccuparsi di più, oltre che dei rischi diretti sulla salute, anche dell’impatto sulla vita quotidiana a causa della malattia.

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La stagione delle infezioni respiratorie quest’anno non si è mai veramente conclusa. “Anche durante l’estate”, fa notare il Prof. Pregliasco, “a causa degli sbalzi termici, i livelli di contagio non sono scesi sotto la soglia critica, con una persistenza di infezioni causate non solo da virus influenzali, ma anche da ‘virus cugini’, come il virus respiratorio sinciziale (RSV), il rinovirus, il metapneumovirus e i virus parainfluenzali, insieme al contributo del Covid-19 e di alcuni batteri che hanno provocato problemi polmonari.” 

Il professore Pregliasco prevede che la prossima stagione sarà piuttosto intensasimile a quella del 2022 e più vivace rispetto allo scorso anno, con circa 14 milioni e mezzo di casi di influenza e infezioni respiratorie, tra cui il SARS-CoV-2. 

La percezione di rischio rispetto a quest’ultimo virus sembra essersi notevolmente abbassata. Ricorda Pregliasco, “l’approccio corretto dovrebbe basarsi sul buon senso, proteggendo i più fragili. Per loro, infatti, è fondamentale eseguire tempestivamente un tampone e per iniziare quanto prima una terapia antivirale, se si manifestano dei sintomi. Per chi gode di buona salute, invece, è sufficiente ricorrere a farmaci da banco ad azione antinfiammatoria”.

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Secondo l’indagine di Human Highway, gli italiani sembrano continuare ad adottare buone pratiche di comportamento. Il 49,3% ritiene che la scelta più prudente, in caso di malessere, sia riposare, assumere medicinali da banco (o di automedicazione) e contattare il medico solo se dopo tre giorni non si osserva alcun miglioramento. Un altro 22,4% preferisce, invece, rivolgersi immediatamente al medico di base alla comparsa dei primi sintomi.

Gli over 65, invece, mostrano una maggiore propensione a contattare subito il medico e attribuiscono un’importanza superiore alla vaccinazione antinfluenzale.

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Le donne, in particolare, sono più inclini al ricorso ai farmaci di automedicazione: il 57% di loro considera riposomedicinali da banco e il contatto del medico solo in caso di mancato miglioramento la scelta migliore, rispetto al 42,5% degli uomini.

Il professore Pregliasco raccomanda la doppia vaccinazione (per il sars-CoV-2 e per l’influenza) per le persone fragili che necessitano di una protezione aggiuntiva ma non solo per loro: chi manifesta i sintomi può diventare un potenziale vettore di infezione.

Eppure, sebbene ci sia stato un incremento della copertura vaccinale antinfluenzale negli anni scorsi, in parte dovuto alla preoccupazione per il Covid-19, si osserva ora una flessione nel trend. “È fondamentale che i giovani, che mostrano una diminuzione della propensione alla vaccinazione, non sottovalutino l’importanza di questa misura, poiché l’influenza può avere effetti significativi anche su di loro”, commenta il Professore.

Per molti, il vaccino antinfluenzale è ormai una routine (40,7%), spesso consigliata dal medico (nel 25% dei casi). La motivazione principale è proteggere sé stessi e i propri cari, specialmente dai rischi di contagio dei bambini.

 RUOLO DEL MEDICO DI BASE E CAMBIAMENTO DELLE ABITUDINI DEI CITTADINI 

Negli ultimi anni, si è assistito a un aumento del ricorso al medico di base in caso di influenza e sindromi respiratorie.Il 60% degli italiani consulta il medico di base, mentre cresce il ricorso autonomo ai farmaci di automedicazione (25,5%) e la richiesta di consiglio al farmacista (17,8%).

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 E’  ancora significativo il numero di coloro che in caso di sintomi influenzali credono che l’antibiotico sia il rimedio più efficace: dichiarano di ricorrere all’antibiotico il 15% degli italiani, percentuale che raggiunge il 24% tra i giovani tra i 18 e i 24 anni“È essenziale che i pazienti (e i medici) siano consapevoli che gli antibiotici devono essere prescritti solo quando strettamente necessario, ad esempio in caso di complicazioni batteriche. L’uso indiscriminato di antibiotici può aggravare la problematica della resistenza e non contribuisce al trattamento delle infezioni virali”, precisa il Professore.

In questo contesto, oltre ai farmaci di automedicazione, il Professore ricorda che “l’informazione rimane essenziale per promuovere le buone pratiche di prevenzione, come la ventilazione regolare degli ambienti, il lavaggio frequente delle mani e l’uso della mascherina”. Tutti comportamenti che non solo aiutano a prevenire la diffusione del Covid-19 e dell’influenza, ma che riducono anche il rischio di altre infezioni.

Il Prof. Fabrizio Pregliasco e Assosalute-Federchimica

www.assosalute.federchimica.it/

 

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