Fremont, un viaggio emotivo attraverso un Biscotto della Fortuna

Fremont, un viaggio emotivo attraverso un Biscotto della Fortuna

Fremont è un film di genere drammatico del 2023, diretto da Babak Jalali, con Anaita Wali Zada e Gregg Turkington. Presentato in anteprima al Sundance Film Festival 2023, ai British Independent Film Awards, giunge nelle sale italiane con Wanted Cinema.

Sinossi

Donya è una bella e problematica ragazza afgana espatriata nella cittadina californiana del titolo.

Ex traduttrice per l’esercito americano in Afghanistan, lavora a San Francisco in un piccolo laboratorio cinese che produce i “biscotti della fortuna”, dove a volte scrive i messaggi stampati sui foglietti in essi contenuti.  Vive da sola in un edificio con altri immigrati afghani e spesso cena da sola in un ristorante locale guardando soap opera. Ha problemi di insonnia che la portano a iniziare una terapia con uno psicologo appassionato di “Zanna Bianca” che può permettersi solo grazie ad un piccolo stratagemma.  Silenziosamente Donya lotta per rimettere in ordine la sua vita dopo un passato difficile. Soffre della solitudine che la sua condizione di esule comporta. In un momento di disperato romanticismo decide di inviare verso l’ignoto un messaggio speciale in un biscotto a caso, come un sos in bottiglia lanciato in mezzo al mare. In qualche modo questo gesto cambierà la sua vita…

Note di regia

Questo film parla di una persona immigrata in un nuovo Paese ma, naturalmente, non esiste un’esperienza uniforme di immigrazione. Ogni individuo ha ragioni diverse per partire e ogni individuo ha i propri sogni e desideri per il futuro nella sua nuova casa.

Spesso è il passato a dettare il presente e per chi riparte da zero in un posto lontano da casa, il passato non è mai veramente alle spalle.

Con questo film voglio guardare oltre l’idea che esistano differenze radicali tra gli esseri umani. In un mondo in cui si cerca tanto di descrivere le differenze e di esagerare l’alterità, è importante guardare alle somiglianze universali. Un immigrato e un non immigrato condividono molte delle stesse speranze, sogni e ambizioni. La protagonista di questo film, Donya, una giovane donna grintosa ed ex traduttrice per l’esercito americano, ritiene di essere nel posto in cui si trova a causa delle sue scelte di vita. Ma questo non significa che non soffra o non si senta sfollata. È determinata a cambiare le cose. Vuole essere impegnata. Vuole essere a suo agio. Vuole innamorarsi. E vuole essere accettata. Come la maggior parte delle altre persone.

Anche se questo film tratta la situazione di una traduttrice afghana e della sua nuova vita in America, lo stile del film non è ascrivibile al realismo sociale. L’osservazione delle assurdità dell’adattamento culturale e dei sentimenti di dislocazione può essere presentata anche attraverso il regno dell’umorismo. Infatti, sebbene i temi trattati possano essere a volte oscuri, c’è umorismo anche nell’oscurità e, come regista, questo elemento di leggerezza è sempre stato importante per me. Mostrare umorismo in situazioni cupe non sminuisce la serietà o la profondità di una storia. Può renderla ancora più reale e aggiungere strati. Come dice il proverbio: ‘Chi piange ha solo un dolore. Ma chi ride ha mille e un dolore…”.

Il regista – Babak Jalali

Babak Jalali è nato nel nord dell’Iran e cresciuto principalmente a Londra. Il suo film di esordio HEYDAR, AN AFGHAN IN TEHRAN, ha ricevuto una nomination ai BAFTA come miglior cortometraggio nel 2006. Ha sviluppato il suo primo lungometraggio, FRONTIER BLUES, presso la Cinefondation Residence del Festival di Cannes. Il film è stato presentato in anteprima nel Concorso Officiale del Festival Internazionale del Film di Locarno 2009 e ha poi ricevuto il Fipresci Award al San Francisco Film Festival. Il suo secondo lungometraggio, RADIO DREAMS, ha vinto l’Hivos Tiger Award al Festival di Rotterdam 2016, ha ricevuto il Premio Speciale della Giuria al Seattle International Film Festival e ha vinto il premio per la miglior regia all’Andrei Tarkovsky Film Festival in Russia. Il suo terzo lungometraggio, LAND, è stato presentato in anteprima al Festival internazionale del cinema di Berlino nel 2018.

FREMONT è il suo quarto lungometraggio.

Anaita Wali Zada / Donya

Anaita Wali Zada è nata in Afghanistan, terza di otto figli. All’età di 19 anni, è diventata una nota presentatrice e giornalista della televisione nazionale. Le scelte coraggiose delle donne nel Paese hanno sempre richiesto un coraggio eccezionale e il suo liberalismo e il suo fantasioso lavoro mediatico hanno fatto di lei e di sua sorella Taban un bersaglio visibile dei talebani. Quando Kabul cadde nell’agosto del 2021, Anaita e Taban furono costrette a fuggire, senza sapere dove sarebbero approdate. Dopo essersi stabilite a Washington, la loro priorità rimane quella di portare in salvo la famiglia rimasta. Anaita desidera che il lavoro della sua vita renda onore alle donne dell’Afghanistan. Perciò sta perfezionando il suo inglese e si sta preparando a conseguire una laurea in recitazione e cinematografia.

I trailer: https://youtu.be/nhsUdB6Ugqs   

https://youtu.be/kMpjymt9BAc

La programmazione delle sale in aggiornamento al link  https://www.wantedcinema.eu/it/article/fremont

FREMONT

Dal 27 giugno 2024 al cinema

Durata: 88 minuti

 

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