“Religioso amore. Bergognone a Lodi” apre oggi a Lodi. Fino al 14 aprile 2024

“Religioso amore. Bergognone a Lodi”

“Religioso amore. Bergognone a Lodi” apre oggi a Lodi. Fino al 14 aprile 2024

“Religioso amore. Bergognone a Lodi”
Ambrogio da Fossano detto Bergognone, Cristo di Pietà con angeli e un monaco inginocchiato, ante 1480. Gazzada Schianno (Varese), Collezione d’Arte Cagnola

“Religioso amore. Bergognone a Lodi” è il titolo della mostra di comunità che apre oggi a Lodi attraverso un percorso cittadino che porta ad ammirare i capolavori di Ambrogio da Fossano detto il Bergognone. La mostra, che rimarrà aperta fino a domenica 14 aprile, vuole celebrare i 500 anni dalla morte del grande artista, un racconto attraverso i suoi capolavori, a cavallo tra il 1400 e il 1500, riconoscibili per le suggestioni nordiche, fiamminghe e provenzali, l’uso della luce come ausilio nella narrazione e i paesaggi ariosi inusuali per l’epoca.

La preziosa mostra vuole focalizzare l’attenzione sulla produzione del grande pittore a Lodi, a partire dai capolavori conservati al Tempio civico dell’Incoronata, vero e proprio gioiello della città.

“Religioso amore. Bergognone a Lodi”
Giovanni Ambrogio e Giovanni Pietro De Donati, Il sogno di Gioacchino, ante 1497, legno di pioppo intagliato, dipinto, dorato e graffito, 71×56 cm, Lodi, Museo civico –  Foto: Giuseppe Giudici, Lecco
“Religioso amore. Bergognone a Lodi”
Giovanni Ambrogio e Giovanni Pietro De Donati, Nascita della Vergine, ante 1497. Lodi, Museo civico – Foto: Giuseppe Giudici, Lecco

La mostra ha il suo fulcro nel nuovo spazio espositivo di Comunità “Polo Culturale Maria Cosway”, il cui restauro è stato sostenuto in parte dalla fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi e che in questa occasione ospita un percorso emozionante ricco di storia, arte e bellezza, tra documenti inediti e opere d’arte, quali le splendide formelle lignee di Giovanni Ambrogio e Giovanni Pietro De Donati del Museo civico di Lodi, che rivelano un aggiornamento sulla prospettiva illusionistica del Bramante. Gli intagli lignei mostrano una profusione di particolari sia negli abiti sia negli arredi, secondo una consuetudine tutta lombarda di ricerca del vero e del naturale, in grado di trasformare il racconto biblico in una lettura quotidiana. I personaggi raffigurati sono vestiti con gli abiti del tempo o colti in azioni comuni, come la domestica che porta il vassoio del pranzo a Sant’Anna.

“Religioso amore. Bergognone a Lodi”

E’ nel nuovo Polo culturale della Fondazione Maria Cosway che è esposto il clou della mostra, “Cristo in pietà con angeli e un monaco in ginocchiato” del 1480, un capolavoro di piccole dimensioni (49.8 x 35.7 cm),  importante prestito proveniente dalla Collezione d’arte Cagnola di Gazzada Schianno (Varese). E’ una straordinaria tempera e olio su tavola che rappresenta Cristo seduto sul sepolcro, la testa reclinata e gli occhi chiusi, sorretto da cinque angeli molto espressivi, uno piangente, altri con gli occhi gonfi di lacrime. Uno di essi, in alto a sinistra, si sorregge la testa con la mano destra nella classica posa della malinconia. A terra, in primo piano davanti al sepolcro, si trovano due altri angeli, quello di sinistra inginocchiato con in mano le pinze che hanno cavato i chiodi con cui Gesù fu crocifisso, a destra un altro nella posizione della malinconia con in mano la veste che fu giocata dai soldati ai dadi (poggiati sulla lastra della tomba). A sinistra un monaco olivetano ritratto in ginocchiato e di profilo. Sullo sfondo si apre un suggestivo e idilliaco paesaggio urbano con torri e campanili che si stagliano su un cielo vespertino solcato da piccole nuvole. Una tavoletta in cui prevale la delicatezza del tocco pittorico, che esprime l’altissima poesia di questo momento di toccante ma composta contemplazione del dolore, che trasmette una privata e personale compartecipazione.

“Religioso amore. Bergognone a Lodi”

Sempre al Polo Culturale Maria Cosway sono esposti i tre disegni inediti, presentati per la prima volta in occasione delle celebrazioni dedicate all’artista e provenienti dal Fondo Incoronata presso la Biblioteca Comunale Laudense. Disegni a penna e inchiostro, matita e guazzo su carta velina, denominati “Altare dell’Incoronata” che nell’occasione delle ricerche per questa mostra sono stati attribuiti a Filippo Juvarra. Nel mese di luglio 1731 i Deputati della Scuola dell’Incoronata e del Monte di Pietà incaricavano l’architetto milanese Francesco Croce di rilevare le misure per costruire il nuovo altare del tempio con marmi fini, e pietre dure preziose con statue di bronzo sulla base del disegno definitivo, individuato in quello del “cavagliere Abbate D. Filippo”, ovvero Filippo Juvarra.
Purtroppo il lavoro non arrivò mai a termine, probabilmente la messa in opera del modello e la valutazione del costo dei marmi, sicuramente molto elevata, indussero ad abbandonare il progetto juvarriano a favore di quello di Giovanni Battista Natali. Infatti accanto ai disegni di Filippo Juvarra, si può quindi ammirare il modellino ligneo, ricavato dal disegno, purtroppo non conservato, dell’architetto piacentino Giovanni Battista Natali esposto normalmente presso il Museo del Tesoro dell’Incoronata.
Il pregevole modellino ligneo “in piccolo”, presenta la cornice centrale che avrebbe racchiuso l’affresco miracoloso con la Madonna con il Bambino e santa Caterina d’Alessandria e il coronamento con angeli.
A testimonianza dell’altare terminato troviamo l’incisione a acquaforte, datata 1738, firmata da Gaetano Bianchi, a cui erano state commissionate le lastre di rame per realizzare 60 stampe, acquaforte oggi conservata nel Fondo Incoronata della Biblioteca Comunale Laudense.

Il progetto espositivo focalizza l’attenzione sulla prima fase decorativa del Tempio civico dell’Incoronata e sulla sua interessante e curiosa storia. Un’occasione unica per avvicinarsi alla produzione artistica di Bergognone, qui presentata in un percorso nuovo ed emozionante intessuto di storia, arte e bellezza.

Il percorso prosegue attraverso il centro storico cittadino per arrivare al Tempio civico dell’Incoronata in mattoni, dall’impianto ottagonale, autentico landmark della città. Dentro, tra dorature e affreschi, tavole dipinte e marmi, è custodito uno scrigno rinascimentale che raccoglie opere dal Quattrocento all’Ottocento. Qui si possono ammirare le quattro tavole di grande pregio dipinte dal Bergognone, che per ragioni conservative non possono essere movimentate: l’Annunciazione, la Visitazione, l’Adorazione dei Magi e la Presentazione di Gesù al tempio, ora collocate sulle pareti laterali nella Cappella di San Paolo, luogo dove termina la visita alla mostra, chiudendo il racconto della produzione dell’artista a Lodi.

“Religioso amore. Bergognone a Lodi”
Ambrogio da Fossano detto Bergognone, Presentazione al tempio, 1497-1500. Lodi, Tempio civico dell’Incoronata, cappella di San Paolo –  Foto: Antonio Mazza, Lodi

L’Annunciazione è ambientata all’interno della camera da letto della Vergine e Bergognone pare concentrato sulla definizione spaziale dell’ambiente domestico; La Visitazione narra l’incontro di Maria con la cugina Elisabetta e riprende alcune parti del Tempio civico lodigiano, come l’architrave tripartito e l’alto fregio.
Nell’Adorazione dei Magi la Sacra Famiglia si trova a sinistra, sotto il tetto della capanna diroccata, mentre i tre re, dagli abiti preziosi, porgono i doni al Bambino in un tripudio di dettagli e di grande varietà di personaggi.
Infine la Presentazione di Gesù al tempio è ambientata all’interno dell’Incoronata, ed è stata estremamente preziosa per le informazioni sulla prima fase decorativa della chiesa.
In origine si trovavano sulle pareti laterali della cappella dell’altare maggiore che alla fine del Seicento venne sfondata per creare un nuovo abside. In quell’occasione furono distrutti gli affreschi del Bergognone, ma rimangono nelle pareti laterali le tavole, spostate nell’Ottocento nella Cappella di San Paolo.

Le quattro opere mostrano il rapporto della poetica del Bergognone con quella dei grandi maestri della pittura fiamminga, per la ricchezza cromatica e la preziosità dello studio dei materiali, ma anche per gli effetti paesaggistici, presenti sullo sfondo dell’Annunciazione dove si scorge un cortile assolato lombardo.

La mostra è curata dagli storici dell’arte Monja Faraoni e Alberto Cottino e si avvale della collaborazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova. Spiega Monja Faraoni “Ispiratrici dell’idea della mostra e del suo titolo sono state le parole di Giovanni Testori, “illuminato” critico d’arte, poeta e drammaturgo, mancato nel 1993, nell’articolo del Corriere della Sera del 3 dicembre 1989 Milano: ‘400 fiammingo. Non si può che rimanere affascinati dalla descrizione che Testori fa di Bergognone. La penna di Testori si sofferma sulla dolcezza di Bergognone – prosegue la curatrice – e si vede l’erba nei prati e nei campi, il rosseggiare del tramonto. Sino alla Pietà Cagnola, descritta dalle parole “religioso amore” che per me racchiudono tutta l’essenza di questa mostra, perché le formelle lignee di Giovanni Ambrogio e Giovanni Pietro De Donati, le quattro tavole del Bergognone fino ai disegni di Filippo Juvarra esprimono, appunto, l’amore di una comunità civile e religiosa verso il proprio patrimonio storico artistico quale radice identitaria”.

“Religioso amore. Bergognone a Lodi” , attirando l’attenzione sulla produzione bergognonesca a Lodi, vuole essere un’occasione per valorizzare il patrimonio artistico presente, per favorire il rilancio culturale e turistico della città.

L’iniziativa è organizzata dal Comune di Lodi, dalla Fondazione Maria Cosway e dalla Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi e ha ottenuto il patrocinio di Regione Lombardia e della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza e Lodi. A finanziare l’evento sono la Fondazione Cariplo e la Fondazione Banca Popolare di Lodi.

Vede inoltre la partecipazione degli studenti del liceo Artistico Callisto Piazza di Lodi e della ProLoco di Lodi, ma avrà un impatto ancora maggiore solo grazie alle donazioni.  Proprio a supporto della mostra è infatti stata avviata una campagna di raccolta fondi  (causale: MOSTRALODI24) nell’ambito del bando Crowd4Culture di Fondazione Cariplo, riservato alle Fondazioni di Comunità e volto a supportare le progettualità locali di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Un appello diffuso quello che lanciano i promotori chiedendo alla comunità di attivarsi e donare per raggiungere l’obiettivo di 35.000 €, che verranno raddoppiati dalla stessa Fondazione Cariplo. Le donazioni raccolte servono per donare al Lodigiano un grande evento nel nuovo Polo culturale Maria Cosway, un luogo speciale e unico in questa Provincia.

In programma diversi eventi collaterali, che spaziano da incontri e conferenze a esibizioni musicali. Per la comunità e le famiglie, inoltre, sono previste visite guidate (su prenotazione) e per gli studenti delle scuole di primo e secondo grado c’è l’opportunità di svolgere percorsi tematici tenuti da esperte d’arte.

Maggiori info su https://www.bergognonealodi.it/

SEDI ESPOSITIVE E ORARI

Fondazione Maria Cosway – via Paolo Gorini, 10 – Lodi

Orari di apertura:

giovedì e venerdì dalle 16.00 alle 19.00

sabato e domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00

Tempio civico dell’Incoronata – cappella di San Paolo – via dell’Incoronata, 23 – Lodi

Orari di apertura:

lunedì dalle 9.30 dalle 12.30

da martedì a venerdì dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.00

sabato dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 18.00

domenica dalle 9.30 alle 11.15 e dalle 15.00 alle 18.00

INGRESSO LIBERO

 

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