La psicologia del dono natalizio
di Laura Rivolta, sessuologa psicologa psicoterapeuta
Natale è alle porte, la ricerca frenetica dei regali è già iniziata.
E’ difficile sottrarsi ad un rito che ogni anno si rinnova, chi lo pianifica anzitempo, chi arriverà all’ultimo minuto, alla vigilia.
Il regalo, croce e delizia di ogni festività, mette in moto emozioni diverse, perché se non si regala o non si riceve nulla, ci sembra di essere soli, una sensazione che rende più tristi. E così il dono avvicina le persone, le fa sentire più connesse, a prescindere dalle tante critiche di valenza anticonsumistica.
Ma come ci poniamo nella ricerca?
Per alcuni rappresenta un tempo magico, una opportunità per pensare al regalo giusto, interpretare il desiderio ed il gusto dell’altro porta gioia e piacere nella ricerca; per altri è fonte di stress aggiunto ai tanti impegni quotidiani.
I motivi sono diversi: il tempo che si deve dedicare alla ricerca e all’acquisto, il timore che il regalo non sia apprezzato, chi lo vive come un obbligo di doverlo fare, chi ci mette entusiasmo e gioia e chi opziona il riciclo per noncuranza o per assenza di idee, ponendo attenzione per evitare gaffes inopportune.
Un punto è certo: la scelta del regalo, qualunque sia, dice qualcosa di noi e del rapporto che abbiamo con il destinatario. È un gesto di riconoscimento dell’altro e di sintonia, che celebra la relazione tra chi dona e chi riceve.
Così il nostro fare (o non fare) regali natalizi diventa una preziosa opportunità su noi e sul nostro modo di gestire e dare significato al network amicale/parentale e no.
Il dono “giusto” esiste?
Si, ma richiede un attenzione e un’empatia “sartoriale”, su misura del destinatario. Veicola un messaggio forte, di cura e amorevolezza attraverso il tempo che dedichiamo a pensare e ricercare proprio quello specifico dono.
Si crea una sorta di “magia speciale”, di grande gioia per chi riceve quel dono.
Le ricerche sullo shopping natalizio e quindi sui comportamenti di consumo confermano un livello di maggiore benessere: donare e/o ricevere un dono è un potente “driver” di emozioni positive, essere pensati e pensare all’altro, stimola l’ossitocina, ormone del piacere.
DECALOGO per una scelta del dono smart
- Il regalo migliore è “empatico”, richiede di comprendere, intuire i desideri del destinatario del dono, così da calibrare la scelta. Perché esprime in modo chiaro un sentire di cura affettuosa “sono in sintonia con i tuoi desideri, ho pensato e cercato ciò che ti potrebbe far piacere”.
- Regala un’esperienza, che sia una giornata alla spa, una cena o una lezione da ballo da condividere, per la felicità di entrambi. Che sia il tuo partner ma anche un amico/a è sempre un regalo gradito perché esprime il messaggio emotivo “ho pensato a Noi”.
- Scegli una cosa utile e necessaria alla persona che probabilmente non comprerebbe per una logica di priorità. Quel paio di guanti, quella sciarpa o l’oggetto del desiderio percepito come superfluo e non necessario. Un dono che unisce la funzionalità al messaggio straordinario “ho ascoltato e capito ciò di cui avevi bisogno”.
- Regala qualcosa di self made, fatto proprio da te, con le tue mani. Che che siano confetture di marmellata, dolci o piccoli vasi dipinti poco importa, il focus è il gesto, assolutamente personale, con il quale comunicare grande affetto e intimità.
- Dona un capo di lingeria alla tua partner, un regalo intimo, attivatore di desiderio reciproco per il tempo di passione da condividerete insieme. La scelta del colore e mise, sexy o romantica, aumenta la libido e la temperatura erotica di entrambi, facendo sentire desiderata la partner.”.
Restano, infine, le regole auree dei doni, di Natale e per ogni altra occasione, ovvero evitare regali troppo personalizzati e i doni impropri o inutili. Del resto, sintonizzarsi con il destinatario del regalo senza proiettare sé stessi nella scelta, sarà comunque la scelta vincente… al resto ci penserà lo scontrino di cortesia, prezioso salvagente finale dell’era moderna!
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