Drifting Side, dialogo fra artisti italiani e internazionali
Drifting Side è la mostra a cura di Giacomo Zaza che ha luogo alla Fondazione Stelline di Milano dal 20 settembre al 5 novembre 2023, illustrante la conclusiva terza fase del progetto di Residenze d’Artista “Futura. Arte come risorsa esplorativa. Interagire. Deviare. Attestare”.
Progetto sostenuto dalla Fondazione Banca del Monte di Lombardia e promosso dal Comune di Milano – Cultura con la partnership della Fondazione Stelline di Milano che ha preso il via a maggio con la prima fase “Interagire”, caratterizzata dall’incontro di sei artisti italiani con otto internazionali che hanno dato luogo a conversazioni fra loro e con il curatore Giacomo Zaza ed anche col pubblico presente per poi proseguire con la seconda fase, “Deviare” caratterizzata dalla mostra Slip Angles (29 giugno – 30 luglio 2023) nello spazio Ex Cisterne della Fabbrica del Vapore che ha visto i sei artisti italiani presentare le opere pensate e realizzate nel primo periodo di residenza.
Drifting Side si configura pertanto come momento di sintesi e restituzione del percorso svolto dai sei artisti italiani selezionati per la residenza svoltasi alla Fabbrica del Vapore che sono: Benedetta Fioravanti, Valentina Furian, Nicoletta Grillo, Lisa Martini, Giovanna Repetto, Davide Sgambaro.
I lavori di questi sei artisti italiani sono presentati in stretto dialogo con quelli degli otto artisti internazionali ospiti: Rui Chafes, Hicham Benohoud, Luis Gómez Armenteros, Ange Leccia, Eva Marisaldi, Lina Selander, Enrico Serotti, Driant Zeneli.
Nella Sadel Collezionista della Fondazione Stelline la mostra rappresenta un viaggio che permette di scoprire una “filogenesi” della pratica contemporanea nel campo delle arti visive multimediali che dagli anni Ottanta giunge fino ai nostri giorni.
Una scena polifonica con quattordici artisti, italiani e stranieri, quale momento intrecciato di ricognizione delle ricerche dell’arte contemporanea a partire da importanti episodi di migrazione di contenuti e di immagini da vari contesti – quali quelli di Ange Leccia, Luis Gómez Armenteros, Eva Marisaldi, Davide Sgambaro, Lisa Martini – fino alle correlazioni riflessive e nuove configurazioni create dalla frequentazione delle piattaforme digitali, per Benedetta Fioravanti, spesso in relazione con le vicissitudini e i disturbi dell’essere umano, o ai varchi riflessivi aperti da Giovanna Repetto nella sfera della riprogettazione della realtà attuata dalle tecnologie informatiche versatili che inventano immagini e descrizioni, narrazioni di sé e degli altri.
Il titolo della mostra raccoglie l’idea di uno scenario artistico contemporaneo come un “nodo di possibilità”, come direbbe Umberto Eco, una particolare convergenza di esperienze visive da decifrare, che si spostano lungo i bordi di contesti, significati e associazioni non convenzionali. Questo titolo contiene l’idea di una direzione laterale che può disturbare, disorientare, dirottare o semplicemente muoversi “derapando” ai lati delle traiettorie assimilate. Gli artisti creano nuovi paesaggi casuali ed esperienze a partire da relazioni tra forme viventi, nuove tecnologie, usi e costumi.
Ogni artista in mostra sembra rappresentare un lato di “sbandata laterale” da una traiettoria, ovvero un sistema ben coordinato e centralizzato, che porta verso aree tematiche sempre attuali: la memoria del passato storico e la memoria condivisa, le fobie attuali e le paure ataviche, l’identità e la sua messa in discussione, il mistero e lo spaesamento, la libertà e il ruolo dell’arte.
In tal modo, spiega Giacomo Zaza, “diventa un percorso sinuoso dove scivolare di volta in volta in esplorazioni differenti: dalle immagini rilevate nel flusso digitale da Benedetta Fioravanti e dalle presenze inquietanti elaborate da Valentina Furian, alle maschere misteriose di Rui Chafes, incubatrici della profondità dell’essere, e alle cartoline della serie Kairouan di Hicham Benohoud dove i “cliché” della città di Kairouan vengono perforati e bruciati, aprendo rimandi alla condizione umana dopo la Primavera della rivoluzione tunisina”.
E conclude: “La mostra dichiara il carattere olistico dell’esperienza artistica intesa come fronte di ripensamenti e virate, posizioni dialogiche e non sensi, ma anche come mescolanza di generi e linguaggi, metafora del fare e del disfare, in un’epoca in cui l’immediatezza brucia i ripensamenti e le deviazioni esigendo una direzione chiara e una azione automatizzata dell’essere”.
Completa la mostra, un catalogo edito da NFC Edizioni, con testi critici e dialoghi di Giacomo Zaza, Maria Fratelli, Tommaso Sacchi, Alessandra Klimciuk.
Drifting Side
A cura di Giacomo Zaza
20 settembre – 5 novembre 2023
Fondazione Stelline, c.so Magenta 61, Milano
Orari: martedì – domenica, h. 10.00-20.00
Ingresso gratuito
Info: mostre@stelline.it
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