Parliamo di ex
di Laura Rivolta. sessuologa psicologa psicoterapeuta
Gli “ex”: un argomento universale! Tutti sono stati ex e hanno avuto ex, eppure a questa condizione comune corrispondono diversissime reazioni emotive rispetto a come si vive questa situazione.
Si tratta di un aspetto non di poco conto, visto che ciò che si prova per l’ex spesso condiziona presente e futuro, sentimentale e non.
Che vi si faccia riferimento in negativo o in positivo, che lo si viva come liberazione o dolore, l’ex resta sempre una presenza scomoda. Non a caso possiamo parlare di “sindrome dell’ex”.
Chi ne soffre? Coloro che faticano a chiudere definitivamente dal punto di vista emotivo perché hanno rimpianti, odio o rancore. Si tratta di sentimenti che “trattengono” in una condizione sospesa, limitando autonomia di pensiero e di azione, spesso riducendo le uscite, peraltro solo con amici cari, gli unici possibili destinatari di monologhi più o meno ossessivi di lamento e ricerca, spesso inutile, dei presunti motivi della rottura.
L’ombra dell’ex spesso altera l’equilibrio di vita, congela le energie positive, porta a rimanere adesi al passato. D’altra parte, chi adotta la strategia dell’archivio immediato dell’ex buttandosi in altra relazione rischia di ritrovarsi in condizioni simili o comunque disfunzionali, in quanto la scelta finisce spesso per ricadere sulla persona sbagliata.
Entrambe le opzioni ostacolano o ritardano il percorso di rinascita, che richiede passaggi “obbligati”, attraverso tempi e progressioni giuste, finalizzate a ripristinare il circuito di energia positiva per riappropriarsi della propria vita.
Come rapportarsi con l’ombra dell’ex, che sia fidanzato, amante o marito?
Decalogo per la sopravvivenza. Premesso che ricette miracolose ancora non esistono, è comunque possibile tracciare una “road map” per punti, un aiuto quantomeno ad orientarsi!
- Rispettare il proprio tempo e il proprio dolore. Darsi un tempo per sedimentare il passato e archiviare definitivamente l’ex significa prendere le giuste distanze per elaborare la chiusura senza accelerare o rallentare per trovare soluzioni apparentemente facili, che sia l’isolamento o un sostituto immediato. Il rischio è comunque di sbagliare, perché non si è ancora pronti.
- Analizzare la storia con obiettività. Permetterà di recuperare elementi trascurati, riuscendo a vedere nella giusta prospettiva anche tratti negativi precedentemente non percepiti … anche delle rose spesso si fa finta di non vedere le spine, ma ci sono!
- Ascoltare ciò che si prova. La paura di aver fallito o rimanere soli sono sentimenti comprensibili ma transitori. Resta sempre la grande opportunità di conoscere meglio se stessi. Come? Affrontando in modo costruttivo ciò che si sta facendo, conferendo valore alla scoperta personale… sono tutte fonti di grande ricchezza.
- Dedicarsi del tempo. Individuare del tempo per fare cose belle, anche piccole, che rechino gioia, che ci consentano di ricercare il nuovo, che sia un taglio di capelli, un acquisto, una passeggiata, un corso che vi piacerebbe frequentare. L’importante è impegnarsi a farlo, anche quando la tristezza sembra sopraffare ogni altra emozione…
- Proteggersi dall’ossessione. Evitate la ricerca ossessiva di notizie sull’ex, ma anche sbarazzatevi dei ricordi visivi che possano evocarlo/a (foto, regali, etc.). Il passato è un valore importante per ognuno di noi, ma restarne prigionieri impedisce di crescere e migliorarsi.
Ricordate sempre di cogliere e accettare il rischio meraviglioso di rimettervi in gioco con voi stessi e con gli altri, con entusiasmo e forza! Perché ogni fine rappresenta sempre una nuova rinascita, una grande opportunità.
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