Saldi estivi. Confcommercio Lombardia: giro d’affari di oltre mezzo miliardo di euro
Il vicepresidente vicario Carlo Massoletti: digitale sia elemento orizzontale, democratico e accessibile a tutte le imprese
Per i saldi estivi in Lombardia è previsto un giro di affari di 510 milioni di euro, il 15% dei 3,4 miliardi previsti a livello nazionale: lo rileva Confcommercio Lombardia (sulla base delle stime nazionali espresse da Federazione Moda Italia). La spesa pro-capite dovrebbe attestarsi intorno ai 106 euro, rispetto ai 95 di media in Italia.
Il dato reale di questi saldi andrà, però, valutato con attenzione già dai primi giorni, soprattutto alla luce dello spostamento della data di avvio, che vede quest’anno la partenza dei saldi estivi domani 6 luglio rispetto alla consuetudine del primo sabato del mese di luglio. A questo proposito, elementi di criticità sono stati espressi a Milano da Confcommercio con un significativo decremento delle vendite segnalato dagli operatori nell’ultimo weekend. Calo che, soltanto in parte, potrà essere recuperato con i saldi nelle prossime settimane.
“Auspichiamo che in tutta la regione la voglia di condivisione e di turismo possa comunque incidere positivamente – dichiara il vicepresidente vicario di Confcommercio Lombardia Carlo Massoletti – Aperture serali ed eventi in programma nelle diverse province lombarde possono, infatti, dare uno slancio in più ai saldi e confermare come la collaborazione tra Amministrazioni comunali, tessuto imprenditoriale e associativo possa creare un circolo virtuoso positivo per imprese e cittadini”.
I saldi estivi 2023 sono i primi che si svolgono con le nuove regole che hanno aggiornato il Codice di Consumo e che vanno ad incidere sulle promozioni antecedenti l’avvio dei saldi e sugli sconti effettuati dai negozi online.
“Un aggiornamento normativo che garantisce equità e stesse regole per le imprese e più tutele per i consumatori grazie ad una maggiore trasparenza – prosegue Massoletti – Una novità positiva da non intendersi in antitesi al digitale. Tutt’altro: è necessario rendere l’innovazione sempre più orizzontale, democratica e accessibile a tutte le imprese, dando loro la possibilità di amplificare l’offerta di prodotti e servizi. Ad esempio, attraverso misure specifiche per la trasformazione digitale delle micro, piccole e medie imprese, che permetta di sviluppare processi di multicanalità e crosscanalità, e la promozione di una formazione che renda gli operatori capaci di affrontare le sfide della digital trasformation”.
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