Paola Argentino, la cura è spiritualità

Paola Argentino, la cura è spiritualità

C’è un potente valore di fondo che si respira in ogni pagina del recente saggio di Paola Argentino “La spiritualità è cura: la forza dell’amore nel dolore” (Mondadori Università), in libreria da qualche settimana. E’ l’amore per la vita: tanto più importante e fondamentale se lo si riesce a declinare nei confronti dei momenti più dolorosi della nostra esistenza, quelli che avvicinano alla morte a seguito di una malattia.

L’autrice, alle spalle una lunga esperienza come medico psichiatra, ha focalizzato il suo approccio a questo delicato tema dopo una probante esperienza personale – la malattia oncologica l’ha privata del marito, Nino Trapani – che le ha dato la netta consapevolezza di come il personale ospedaliero sia assolutamente impreparato a gestire in maniera sensibile il dolore di chi soffre (e anche quello dei congiunti).

Ma Paola Argentino è uno dei nomi di punta in Italia della Gestalt Therapy, l’ormai radicato metodo psicoterapeutico nato negli USA nel dopoguerra: e l’approccio al dolore che affronta nel libro – in linea con la teoria della Gestalt – è decisamente è profondamente “positivo”, e si basa sulla costante spinta al “prendersi cura” degli altri.

Presupposti sviscerati in un libro che ha il pregio di farsi apprezzare non solo da chi è già esperto di psicoterapia e delle differenze fra i vari metodi sviluppatisi nei decenni: anche il lettore meno edotto si lascia affascinare dalla ricca serie di riferimenti culturali, storici e mitologici che servono all’autrice per arricchire i suoi ragionamenti.

Peraltro, il collegamento ai principali miti greci, espresso in diversi momenti del libro, fa il pari con una delle attività annuali più interessanti fra quelle gestite da Paola Argentino come coordinatrice di un ormai radicato master universitario per l’Università Cattolica Sacro Cuore.

E così anche nel giugno scorso, come tutti gli anni, Siracusa (terra d’origine dell’autrice) ha ospitato una quattro giorni di full immersion, con circa 200 partecipanti provenienti da tutta Italia: nel corso dei quali le lezioni di decine di docenti e di testimonial (fra i quali la nota attrice Claudia Koll) si sono perfettamente abbinate all’emozione di assistere dal vivo alle tragedie greche nell’impareggiabile scenario del Teatro Greco.

Così, gli immortali “insegnamenti morali” dei grandi poeti tragici – quest’anno, il “Prometeo incatenato” di Eschilo e la “Medea” di Euripide – sono state la base per una serie di riflessioni sul rapporto fra il mito e la maschera, sempre affrontate secondo i dettami della Gestalt Therapy. Un’esperienza profonda per tutti i partecipanti, già mentalmente pronti all’edizione 2024 del master siracusano.

Nella foto, Paola Argentino nella seduta inaugurale del master siracusano, a Palazzo Vermexio.   Accanto, Claudia Koll

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