Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico

Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico

Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico è il titolo della prima mostra, realizzata a Milano, dedicata al fotografo italiano del secondo Novecento Vasco Ascolini, presentata dal Museo Bagatti Valsecchi, a cura di Antonio D’Amico e Luca Carnicelli, che apre al pubblico il 16 giugno 2023.

Rinnovando la propria impronta dinamica di casa che si apre ad altre collezioni, il Museo Bagatti Valsecchi propone un interessante dialogo tra la propria identità storico artistica e la preziosa collezione fotografica della Fondazione Pasquale Battista. Le fotografie di Vasco Ascolini saranno messe in relazione, formando un dialogo silente e inedito, con opere del passato, come piccole teste marmoree, gessi di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsene dipinti di Giorgio De Chirico, in una mostra che vuole rimarcare la dialettica tra antico e contemporaneo, ricreando nelle sale museali quell’atmosfera metafisica perseguita dal fotografo reggiano.

Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico

Il Museo Bagatti Valsecchi e la Fondazione Pasquale Battista, con il sostegno del Gruppo Augusta Ratio S.p.A., SILGAS e K&L Gates, il patrocinio della Regione Lombardia, del Comune di Milano e dell’Institut Français di Milano, e in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Carrara, presentano dal 16 giugno al 3 dicembre 2023 la prima mostra antologica milanese dedicata al fotografo Vasco Ascolini dal titolo Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico, a cura di Antonio D’Amico e Luca Carnicelli.

Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico

Il percorso di visita si snoda all’interno delle sale museali dove si potrà ammirare una selezione di oltre settanta tra gli scatti più significativi di Ascolini, dedicati ad elementi statuari, proposti come frammenti scultorei che animano, con la loro immobilità, contesti desolati. Tema caro all’artista fin dai primi anni Ottanta, quando iniziò a immortalare architetture isolate sospese nel tempo, caratterizzate da metafisici spazi alienati.

Questo slideshow richiede JavaScript.

I dialoghi metafisici sono il focus di questa mostra: il cosmo fotografico di Ascolini si pone in relazione con le tele di Giorgio de Chirico attraverso scatti che enfatizzano una dimensione atemporale scandita da bianchissime sculture marmoree e immensi spazi disabitati. Le opere del fotografo reggiano dialogano pertanto con L’Autoritratto di De Chirico e L’Autoritratto in gesso di Canova proveniente dall’Accademia di Belle Arti di Carrara, con L’aragosta del 1922 e con una Piazza d’Italia dove si scorgono il silenzio imperante di una scultura sdraiata al centro della piazza e architetture desolate.

Visioni Metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldsen e De Chirico

La dialettica è arricchita da suggestivi modelli e calchi in gesso dei maestri del Neoclassicismo, come quelli di Antonio Canova e Bertel Thorvaldsen, le cui opere provengono dalle collezioni della Gipsoteca dell’Accademia di Belle Arti di Carrara e da una collezione privata.

Il visitatore è così invitato a introdursi nell’eloquente dialogo instaurato tra gli ambienti museali e le opere fotografiche di Vasco Ascolini in un percorso pensato per valorizzare non solo gli scatti del fotografo reggiano ma anche le numerose opere bagattesche. Invitando a fruire gli ambienti come in una vera casa, si potrà scoprire il valore di tutti gli elementi che connotano la Casa Museo Bagatti Valsecchi – dalle ceramiche ai vetri, dagli arredi agli avori – comprendendo l’importanza delle opere che comunemente vengono etichettate come secondarie. L’esposizione pone infatti l’attenzione anche sul parallelismo che corre tra la valorizzazione di dettagli sfuggenti, operata da Vasco Ascolini mediante la selezione di precisi soggetti fotografici e la rivalutazione delle arti applicate attuata dai Bagatti Valsecchi per evocare l’immaginario rinascimentale nella dimensione più prettamente domestica.

Con questa esposizione il Museo Bagatti Valsecchi si dimostra sempre più attento ai dialoghi tra antico e contemporaneo — già insiti nell’approccio ottocentesco dei fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi — e prende parte alle proposte culturali della città di Milano, ormai divenuto polo attrattivo per la fotografia, con una mostra che offre una visione esaustiva dell’opera di Vasco Ascolini, il quale, concentrandosi sull’artificio della scultura e degli spazi architettonici, restituisce una visione onirica e quasi metafisica degli ambienti della dimora.

Accompagna la mostra un catalogo edito da Sagep Editori con contributi di Antonio D’Amico, Luca Carnicelli, Eugenio Bitetti, Aurora Ghezzi, Moira Mascotto, direttrice del Museo Gypsotheca Antonio Canova di Possagno.

BIOGRAFIA

Nato nel 1937 a Reggio Emilia, Vasco Ascolini si afferma in Italia e all’estero nella seconda metà del Novecento sia per le sue fotografie a tema teatrale che per gli scatti dedicati ai reperti museali e architettonici del passato, a partire dagli anni Ottanta. Egli inizia la sua produzione fotografica nel 1965 e in breve tempo acquisisce un importante bagaglio tecnico anche grazie all’amicizia con Stanislao Farri. Dal 1973 al 1990 diventa fotografo ufficiale del Teatro Municipale “Romolo Valli” di Reggio Emilia, iniziando così una lunga carriera in Italia e soprattutto all’estero. Dagli anni Ottanta le sue opere vengono esposte in una serie di mostre internazionali: tra le più significative si ricordano la retrospettiva sul suo lavoro teatrale esposta nel 1985 al Lincoln Center di New York e l’esposizione di Aosta del 1989 dal titolo Vasco Ascolini. Aosta metafisica e altri luoghi, corredata dal testo critico di Ernst H. Gombrich, in quello che fu uno dei pochi scritti dello studioso dedicati alla fotografia, che di Ascolini disse “Come egli possa catturare la quiete e la solitudine di uno scenario carico di premonizioni rimarrà il suo segreto”.

Visioni metafisiche. Vasco Ascolini incontra Canova, Thorvaldesn e De Chirico

a cura di Antonio D’Amico e Luca Carnicelli

16 giugno – 3 dicembre 2023

Museo Bagatti Valsecchi

Via Gesù, 5

20121 Milano

www.museobagattivalsecchi.org

Orari d’apertura:

mercoledì: 13-20

giovedì e venerdì: 13-17.45

sabato e domenica: 10-17.45

lunedì e martedì chiuso

Costi del biglietto:

Intero: 12,00 € – Ridotto e convenzioni: 9,00 € – Universitari con tessera e adulti sopra i 65 anni (dettaglio delle convenzioni su www.museobagattivalsecchi.org) – Bambini e ragazzi tra 6 e 17 anni compiuti: 2,00 €

Gratuità:

Bambini fino a 5 anni compresi, accompagnatori di persone con disabilità, Amici del Museo Bagatti Valsecchi, Membri ICOM

Info e prenotazioni:

T: (+39) 02 7600.6132 | info@museobagattivalsecchi.org

Prenotazioni gruppi:

visiteguidate@museobagattivalsecchi.org  

In partnership con Fondazione Pasquale Battista

Via Pozzone, 5

 

Condividi