La Nuova Chiesa di Sant’Agnese a Padova: restaurata dalla Fondazione Alberto Peruzzo, ora centro culturale
A Padova riapre al pubblico dopo un lungo restauro l’ex luogo di culto nel cuore della città romana, da oggi sede della Fondazione Alberto Peruzzo, nuovo centro culturale per la promozione dei linguaggi del contemporaneo.
Dopo un lungo e accurato lavoro di recupero e restauro iniziato nel 2015 grazie alla Fondazione Alberto Peruzzo, venerdì 31 marzo 2023 la ex Chiesa di Sant’Agnese viene restituita alla città: una tra le architetture più antiche e ricche di storia del centro storico di Padova, nel cuore della civitas romana, diventa un centro culturale aperto al pubblico.
Dopo una serie di progetti culturali avviati a partire dal 2011, la Fondazione Alberto Peruzzo trova nella Chiesa di Sant’Agnese il suo nuovo spazio espositivo: la casa della Fondazione sarà un centro di cultura attiva, per la salvaguardia, valorizzazione e promozione del patrimonio storico-culturale cittadino, ma soprattutto per la costruzione di un dialogo tra l’arte del passato e quella di oggi, scopo costitutivo dell’istituzione sin dalla sua nascita.
La Chiesa di Sant’Agnese torna così a nuova vita, dopo essere stata dapprima sconsacrata e poi trasformata in officina meccanica negli anni Cinquanta.
Per questo primo appuntamento di restituzione alla città, la Fondazione presenta un primo allestimento espositivo (fino al 24 giugno 2023), a cura di Riccardo Caldura – direttore dell’Accademia di Belle Arti di Venezia – che tiene insieme le molteplici componenti della storia di questo luogo straordinario, e anticipa un futuro saldamente legato alle arti contemporanee.
“La Chiesa di Sant’Agnese sarà un luogo espositivo in cui la bellezza della classicità, come quella dei ritrovamenti fatti nel corso dei restauri, potrà dialogare con l’arte contemporanea e l’arte moderna, abbracciando un arco temporale di quasi mille anni grazie al quale ancora una volta cercheremo di scoprire come l’arte sia sempre contemporanea. – sottolinea Alberto Peruzzo, Presidente dell’omonima Fondazione – Il compito che ci siamo dati restituendo alla comunità la ex-chiesa di Sant’Agnese è non solo quella di tenere insieme le varie componenti della storia di questo luogo, ma anche di renderlo vivo e attivo grazie a un futuro legato alle arti contemporanee.”
Nell’ambiente principale dell’ex chiesa viene attivato un dialogo tra esperienze pittoriche antiche e contemporanee che vede protagonisti tre episodi della vita di Sant’Agnese, la giovanissima martire a cui l’edificio era dedicato, dipinti tra il XVII e il XVIII secolo, e una pala d’altare di Giandomenico Tiepolo dedicata a Sant’Eurosia, San Giuseppe e Santa Francesca Romana, insieme a tre grandi opere di Jannis Kounellis: due lavori parte della serie degli Armadi, realizzati nel 2016, e Senza Titolo del 1996, opera monumentale acquisita dalla Fondazione e scelta per la sua intensa drammaticità come fulcro del percorso espositivo. Collocata nell’ex abside, perfettamente di fronte all’entrata, la scultura monumentale è composta da una trave di legno lunga circa quattro metri con un cuscino trafitto da un pugnale e segna il passaggio tra l’ambiente principale e la canonica.
“L’apertura di un nuovo spazio per le arti contemporanee, in una città densa di storia quale è Padova, è il compimento di un lungo percorso, segnato dalla responsabilità e dalla consapevolezza. – spiega Riccardo Caldura che ha curato l’allestimento – Riprendendo un’efficace metafora di Kounellis riferita alla sua concezione artistica ‘credo che la mia più grande ambizione (per usare un paradosso) sia di diventare un ago per cucire tutto insieme’, proprio ad una sua opera, acquisizione permanente della Fondazione Peruzzo (Senza titolo, 1996), è stata data questa funzione di ‘ricucitura’ fra passato e prospettive future dello spazio.”
Nel secondo ambiente, dietro l’ex abside, sono esposte opere contemporanee parte della Collezione di Alberto Peruzzo: esempi di arte informale come le opere di Tapies, Vedova, Dubuffet e Riopelle, di sperimentazione su nuove materie come i lavori di Turcato e Manzoni, ed esempi di superamento della bidimensionalità come nelle opere di Fontana, che attivano un dialogo diretto con la ricerca di Kounellis, soprattutto agli inizi del suo percorso; altre opere, come i lavori di Nitsch e Paladino, si riallacciano invece ai dipinti antichi della prima sala, affrontando il tema della ritualità nel primo.
La riapertura della ex Chiesa di Sant’Agnese è anche una straordinaria occasione per ammirare i resti di alcuni affreschi giotteschi – tutt’ora oggetto di un accurato studio in collaborazione con la Soprintendenza – esposti in uno spazio ipogeo assieme a lacerti di strada romana e lapidi medievali ritrovate durante le varie fasi del lungo cantiere di restauro.
La Fondazione Alberto Peruzzo è un’istituzione non profit, nata per volere dell’imprenditore Alberto Peruzzo, che intende favorire la diffusione dell’arte contemporanea, ma è allo stesso tempo attenta e impegnata nel recupero del nostro patrimonio artistico. Progetti di rilevanza nazionale e internazionale sono stati presentati dal 2011 in poi, a cominciare dal restauro del Padiglione Venezia ai Giardini della Biennale, in collaborazione con Louis Vuitton. Da quel recupero di un luogo fisico, ma anche simbolico, l’impegno di quella che sarebbe poi diventata la Fondazione Alberto Peruzzo è diventato via via sempre più attento, spaziando dalla tutela e salvaguardia del patrimonio storico (i restauri del Padiglione Venezia e della Chiesa Sant’Agnese sono due esempi concreti), alla promozione di artisti contemporanei (come nel caso della mostra ‘Alberto Biasi. Tra realtà e immaginazione’ a Venezia per la Biennale Arte 2019, e ‘Seconda Natura’ di Quayola all’Orto Botanico di Padova nell’inverno 2019) e moderni (come con ‘Guernica. Icona di Pace’ con il cartone di Picasso a Palazzo Camerini, a Padova, nell’autunno 2018).
www.fondazionealbertoperuzzo.it/
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