Il Capofamiglia, una sfida nel mondo patriarcale

Il capofamiglia

Il Capofamiglia, una sfida nel mondo patriarcale

Il capofamiglia (titolo orginale Feathers) di Omar El Zohairy con Demyana Nassar, distribuito da Wanted Cinema (www.wantedcinema.eu ), è stato presentato al Festival di Cannes – 74ma Semaine de la Critique e si è aggiudicato il premio di Miglior Film a Torino Film Festival 39.

Sinossi

Durante una festa di compleanno in casa, un incantesimo va storto e il padre di una modesta famiglia egiziana, un uomo autoritario e brutale, viene trasformato in un pollo. Una valanga di assurde conseguenze si abbatte su tutta la famiglia: la madre, la cui vita era interamente dedicata a marito e figli, deve prendere in mano la situazione e provvedere alla famiglia. Mentre muove mari e monti per riportare il marito indietro e tenerlo al sicuro, la donna attraversa una trasformazione totale.

I luoghi polverosi e fatiscenti in cui si svolge l’azione del film e in cui si muovono come zombies i personaggi rimangono senza nome per evidenziare il fatto che questa è una storia che potrebbe accadere sempre e ovunque e da nessuna parte. Gli attori sono non-professionisti ma la loro prova è molto incisiva. Le riprese controllate e la sensibilità impassibile sembrano di stampo europeo, sulla scia di Aki Kaurismäki. Mentre la musica e il tono allegro dell’Egitto – paradossale in rapporto alla oscura vicenda – rievoca film come Cairo Station di Youssef Chahine. Il capofamiglia utilizza diversi generi e toni, ma alla fine si compatta in una commedia sociale, che evoca a tratti il lavoro di Elia Suleiman, con un pizzico di Il maestro e margherita di Mikhail Bulgakov nel mix di elementi soprannaturali e black comedy.

La figura della moglie del capofamiglia spicca in questo racconto per sottolineare la tragica situazione in un contesto popolare contrassegnato da squallore e trascuratezza.

Una moglie remissiva obbligata dalle circostanze ad assumere il ruolo di capofamiglia, assillata da molteplici problematiche.

Il regista Omar El Zohairy ci mostra l’appartamento di questa famiglia misero e con una unica finestra in cui penetrano i fumi delle ciminiere di una compagnia mineraria.

L’edificio in cui la famiglia alloggia è fatiscente, così come lo sono i luoghi in cui la donna si reca per necessità di sopravvivenza.

In un Egitto presunto tra magia nera e ignoranza, parte prioritaria è il denaro con banconote unte e sgualcite, contate e ricontate.

Infine, la donna si ribella a questa assurda condizione e decide su come difendere se stessa e i suoi tre figli.

Trailer: https://youtu.be/aZldfVQmb7s

Il capofamiglia

Dal 16 marzo al cinema

Durata:  114 minuti

 

Durante una festa di compleanno in casa, un incantesimo va storto e il padre di una modesta famiglia egiziana, un uomo autoritario e brutale, viene trasformato in un pollo. Una valanga di assurde conseguenze si abbatte su tutta la famiglia: la madre, la cui vita era interamente dedicata a marito e figli, deve prendere in mano la situazione e provvedere alla famiglia. Mentre muove mari e monti per riportare il marito indietro e tenerlo al sicuro, la donna attraversa una trasformazione totale.La figura della moglie del capofamiglia spicca in questo racconto per sottolineare la tragica situazione in un contesto popolare contrassegnato da squallore e trascuratezza.

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