Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

di Laura Rivolta, psicologa – psicoterapeuta

www.laurarivolta.net

La Menopausa: uno degli ultimi grandi tabù che ha resistito alle soglie del ventunesimo secolo!

È fitta la rete di (pre)concetti attorno alla menopausa: perdita di sex appeal; sintomi fisici (vampate, cambi di umore, caldane etc); vecchiaia. Quest’ultima, forse, è lo stigma peggiore: vera causa del silenzio generale.

Nella cerchia delle conoscenze spesso se ne parla poco e male, alimentando i pregiudizi e, soprattutto, la paura delle donne che si avvicinano a questa delicata tappa biologica. Oggi, finalmente, sembra in atto un cambiamento: più articoli scientifici e divulgativi superano la precedente prospettiva monodimensionale di disagio e disturbi psico-fisici.

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

La menopausa è una fase fisiologica della vita di ogni donna, una tappa importante di crescita individuale e psicologica. Ha durata considerevole ed è anticipata da segnali che, se noti, possono essere colti, accolti e gestiti al meglio. I cambiamenti psicofisici dovuti alla cessazione del ciclo mestruale possono determinare una condizione di naturale vulnerabilità, complicata dai pregiudizi culturali negativi che enfatizzano sintomi e disagi, amplificando ansie e timori. Per questo la menopausa porta spesso ad una “fatica a riconoscersi”. Sintomi fisici quali stanchezza, dolori articolari, cambiamenti di immagine corporea (es, aumento di peso), con il partner, con distanze emotive e/o fisiche anche per difficoltà nella sessualità (es, possibile comparsa di dolore durante il rapporto e/o calo del desiderio) impattano negativamente l’equilibrio psico-fisico della donna, comportando ansia, irritabilità, tristezza.

A livello emotivo la tendenza è rivisitare il proprio vissuto personale, rischiando di sprecare tempo in bilanci emotivi nocivi su quanto non è stato realizzato.

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

L’approccio da scegliere, con forza e consapevolezza, deve essere diverso.

La menopausa è il momento perfetto per “affamarsi” di bellezza, di maggiori attenzioni per sé.
Il suo senso più profondo, proprio di ogni ciclo che si chiude e comincia, è l’opportunità di un nuovo inizio.

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Menopausa: cosa c’è oltre i tabù?

Ovviamente, si tratta di un evento estremamente individuale. Ogni donna ha reattività emotive e fisiche proprie. La costruzione di una cultura positiva di questa fase della vita femminile, però, ha valore universale. Consente di attivare risorse per potenziare e far proprie tutte le opportunità del momento.

È l’attitudine positiva a cambiare radicalmente la prospettiva di quanto si vive e si deve affrontare. La consapevolezza predispone a capire profondamente ciò che è bene per noi.

La menopausa è tempo di svolta ma le migliori condizioni socioculturali, economiche e scientifiche permettono oggi di disegnare un nuovo profilo di donna 50enne.

Per beneficiarne appieno è fondamentale abbracciare la cultura dell’impegno quotidiano in ogni azione, anche piccola, “sostando” sulle sensazioni positive provate, per renderle irrinunciabili.

Oggi età e maturità dipendono sempre più dallo stile di vita, più che dall’età anagrafica. E’ l’impronta di vita che si intende seguire a fare la differenza.

La menopausa è un tempo in cui distrarsi (meglio: lamentarsi) con aneddoti e pseudo conoscenze è un insensato spreco di energie. Il focus dovrebbe essere l’ascolto del corpo, la sintonia con il cambiamento in atto, tutte attività che richiedono tempo dedicato, prima assorbito da pressanti impegni familiari (figli piccoli etc).

La fonte della giovinezza risiede nella mente, nelle priorità che diamo alla nostra vita.

La più grande resistenza da contrastare è il tempo, la vana ricerca del “momento perfetto per iniziare”. Una criticità che negli anni tende ad aumentare.

In un tempo di trasformazione come la menopausa il momento perfetto, l’unico ad veramente proprio è l’adesso. Combattere l’atteggiamento di rinuncia, la tentazione a “lasciarsi andare”, la conflittualità emotiva deve diventare la bussola. La consapevolezza del momento biologico vissuto renderà più recettive, più forti nel ricercare nuovi input, nuovi scopi.

È questa la chiave giusta per trasformare la complessità in opportunità.

 

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