Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte

Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte

Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte

Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte è l’argomento sviluppato in una tavola rotonda il 2 novembre nelle Sale Auliche della Fondazione Pistoletto, organizzato da Cittadellarte e Wooldbridge Gallery, che ha visto come relatori  Michelangelo Pistoletto, Giorgio Verzotti (curatore e critico d’arte che ha moderato l’incontro), Patrick Saletta (collezionista e art dealer) e Jean Le Guyader (cofondatore  Wooldbridge Gallery) .

Il mercato e gli investimenti nell’arte, gli NFT – Non-fungible tokenCittadellarte e il Terzo Paradiso, la mostra Quattro Pezzi (Non tanto) Facili: sono stati alcuni dei topic chiave de Crisi: come cambia il paradigma del mercato dell’arte.

Questo appuntamento ha nuovamente suggellato la collaborazione tra Cittadellarte e la Woolbridge Gallery, ponendosi in continuità con la mostra del 2021 Zona Bianca Zero – che vide Michelangelo Pistoletto tra i partecipanti – e l’esposizione collettiva Quattro Pezzi (Non tanto) Facili, inaugurata durante l’ultima edizione di Arte al Centro.

A questo proposito, con l’intento di favorire la collaborazione tra la Fondazione di via Serralunga a Biella e altri centri artistici del territorio, vennero scelte alcune delle opere realizzate da artisti che avevano partecipato all’esposizione collettiva del 2021; i creativi in questione – Massimo De CariaDaniele InnamoratoFilippo Berta e Carlo Fabio Ingrassia – sono poi divenuti gli autori protagonisti di Quattro Pezzi (Non tanto) Facili.

Giorgio Verzotti ha introdotto l’argomento precisando che la crisi nel mercato dell’arte è iniziata nel 2008 ed è continuata con la crisi sanitaria, e, peggio ancora, determinata dalla guerra.

I risultati dell’ultima indagine sui collezionisti, pubblicata da Art Basel e UBS e redatta dall’economista della cultura Clare McAndrew, sono positivi. Infatti, dopo che il mercato dell’arte si era ripreso nel 2021, malgrado la guerra in Ucraina, l’aggravarsi dell’emergenza climatica, l’aumento dell’inflazione e la crisi del costo della vita, l’importazione e l’esportazione di opere d’arte a livello mondiale risulta destinata a raggiungere livelli record entro la fine del 2022, superando i 30,5 miliardi di dollari raggiunti nel 2019.

Dopo quasi due anni di blocchi e restrizioni, il desiderio di vedere le opere d’arte di persona da parte dei collezionisti ha contribuito a rendere attivo il mercato.

La riduzione del commercio transfrontaliero durante la pandemia ha incoraggiato una maggiore attenzione sugli artisti e sui mercati locali.

In Gran Bretagna in ottobre di quest’anno le gallerie hanno beneficiato di un aumento di vendite per quanto riguarda opere di giovani artisti. Queste vendite confermano un rapporto pubblicato da Artprice incentrato sui risultati d’asta di opere di artisti sotto i 40 anni.

Il mercato dell’arte ultra-contemporanea è in forte espansione, guidato da donne e artisti neri. Questi artisti si esprimono con un linguaggio tra la figurazione e l’astrazione.

Durante la tavola rotonda Michelangelo Pistoletto ha ricordato che Cittadellarte è una “fabbrica di

cultura come tessuto sociale”. Una vibrante community imprenditoriale e culturale di centinaia di individui interlacciata col tessuto sociale cittadino.

Nella sala in cui si svolgeva l’argomento erano presenti anche molti giovani artisti, fra cui anche i  partecipanti alla mostra collettiva “Zona Bianca Zero”, tenutasi nel novembre del 2021, all’interno della Wooldbridge Gallery a Biella. Questi artisti sono stati invitati ad esprimere il messaggio delle loro opere, “Quattro pezzi (non tanto) facili”, opere esposte successivamente nella mostra “Arte al centro 2022”.  Sono le sculture dai minimi, quasi sensoriali, rilievi di Massimo De Caria; Daniele Innamorato, fotografo e graphic designer, ha realizzato tele di grandi dimensioni, con vitalità di colori e pittura impetuosa; Filippo Berta ha proposto un video intitolato “Gente Comune”, le cui riprese mettono a confronto l’osservatore con l’aspetto dispotivo ed oppresivo del mondo globalizzato, tra division e disuguaglianze; infine i gemelli Carlo e Fabio Grassia che hanno coniugato una sapienza tecnica nel rendere i minuscoli brani di realtà dei loro minuziosi disegni con una grande inventiva nell’attribuire valori metaforici e significati profondi ai materiali plastici con cui realizzano sculture e installazioni. Pistoletto ha definito il lavoro dei gemelli siciliani Carlo e Fabio “una biotecnica in punta di matita”, essi traducono la biologia in tecnologia. Pistoletto prosegue commentando l’opera intitolata  “le tre età”di De Caria: la reazione chimica è parte integrante dell’opera, c’è il processo, la trasformazione. Per il video di Filippo Berta, Pistoletto afferma che Berta scandisce le parole nelle lingue dei diversi paesi, trasferendole in sequenze di istanti. Crea una quarta dimensione grazie al tempo che nel suo video unifica ciò che lo spazio separa. E allontana e distribuisce  in lunghi tempi le strette sequenze temporali insite nella logica della  guerra.

Cittadellarte-Fondazione Pistoletto nasce con il Manifesto “Progetto Arte” del 1994 nel quale Michelangelo Pistoletto dichiara che è tempo per l’artista di prendere su di sé la responsabilità di porre in comunicazione ogni altra attività umana, dall’economia alla politica, dalla scienza alla religione, dall’educazione al comportamento, in breve tutte le istanze del tessuto sociale.

Cittadellarte, facendo proprio questo manifesto, si è costituita come laboratorio-scuola aperto ad artisti, imprenditori, innovatori sociali, scienziati, amministratori e politici di tutto il mondo riuniti dal comune impegno di sviluppare pratiche di rigenera zio ne della società in ogni suo ambito coltivando la facoltà del creare come via per formare una società di autori più che autonomi.

Cittadellarte opera in collaborazione e in rete con migliaia di soggetti pubblici e privati che ne condividono la visione.

Dal 1998 Cittadellarte raccoglie la sfida posta da Michelangelo Pistoletto nel suo Manifesto Progetto Arte, pubblicato nel 1994, e sviluppa progetti-cantieri che portano la pratica artistica a mettersi in gioco nei diversi ambiti sociali (architettura, politica, educazione, moda, cibo, produzione e design, comunicazione).

Le ricerche e le attività svolte da Cittadellarte vengono condivise con un pubblico di addetti ai lavori, ricercatori e con la società civile in generale, in particolare (fin dal 1998) attraverso la rassegna annuale Arte al Centro di una Trasformazio ne Sociale Responsabile.

Arte al Centro è una rassegna di mostre, incontri e seminari che raccontano partiche artistiche di trasformazione dei contesti sociali in cui si sviluppano, realizzate da Cittadellarte e dalla rete di soggetti internazionali che negli anni ha consolidato.

Fondazione Pistoletto Cittadellarte Biella

Via Serralunga 27, 13900 Biella, Italia

Telefono (+39) 015 8971064

www.cittadellarte.it

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