Cellulite, l’eterno dilemma!
La cellulite è un inestetismo della pelle che colpisce la maggior parte delle donne sin dall’età fertile e anche nel periodo della menopausa. La sua caratteristica più evidente è quella fastidiosa e antiestetica pelle a “buccia d’arancia” che, nei casi più eclatanti, può essere motivo di grande disagio e imbarazzo per le donne.
“L’inestetismo più combattuto è la cellulite – sottolinea il Dottor Dario Tartaglini – Direttore Sanitario di BETAR MEDICAL, Centro Specializzato in Medicina Estetica a Milano – in Italia otto donne su dieci, di qualsiasi età lamentano questo problema, che può essere affrontato con buoni risultati: più è precoce lo stadio dei quattro stadi della cellulite, con quattro livelli di gravità, più è facile poterla affrontare. Gli interessi generazionali sono diversi. Aumentano le ragazze minorenni che intervengono per combattere la cellulite: la fascia d’età più interessata è tra i 17 anni e i 25 anni. Le persone adulte ed anziane non richiedono più supporto per combattere la cellulite, perché ormai ne hanno accettata la presenza, ma puntano a correggere problemi di rilassamento muscolare o cutaneo.”
Sappiamo bene che la cellulite è un accumulo di grasso, localizzato soprattutto negli arti inferiori, caviglia e fianchi, oppure le sporgenze dell’osso del bacino talvolta molto pronunciato. Dai fattori genetici ereditari a quelli relativi alle proprie abitudini alimentari e di vita: alla base della cellulite ci sono cause di varia natura, a volte difficilmente individuabili. La microcircolazione, la ritenzione idrica e lo strato adiposo della pelle sono i tre elementi base della formazione di questo problema. Altri fattori che possono influire sulla comparsa di questo inestetismo riguardano poi le abitudini comportamentali, di alimentazione e in generale del proprio stile di vita.
La mancanza di esercizio fisico ad esempio provoca un rallentamento del metabolismo che causa sovrappeso e un aumento della cellulite; allo stesso modo anche un’alimentazione scorretta con un consumo eccessivo di sale e cibi grassi e una scarsa idratazione possono contribuire a peggiorare tale condizione. Altri fattori di rischio sono poi lo stress che innalza i livelli di cortisolo e aumenta la ritenzione idrica e il fumo in quanto aumenta i radicali liberi.
Viene comunemente chiamata da tutti “cellulite” ma in gergo scientifico si definisce P.E.F.S. Panniculopatia Edemato-Fibro-Sclerotica. Va ricordato che è una patologia e non un problema estetico e affligge in modo più o meno grave tutto il sesso femminile. È cronica, non è possibile eliminarla, ma bisogna curarla con costanza. Spesso la cellulite è associata al grasso, mentre in realtà non è vero, anzi. Quando c’è molto grasso, la cellulite è meno evidente a causa del rigonfiamento della pelle. L’età a rischio di manifestarla è dopo l’età puberale, cioè dallo sviluppo della donna in poi, periodo in cui aumentano gli estrogeni.
Possiamo affermare che è per questo motivo che circa l’90% delle donne è affetta da questa patologia (nemmeno le donne più magre ne sono immuni) ed è quindi dalla giovane età in poi che la cellulite può progredire se non la contrastiamo. Per combattere questo antiestetico problema, ci vuole una grande costanza. Tra le abitudini corrette semplici da mettere in pratica abbiamo: bere molta acqua, alimentazione sana, attività fisica di tipo aerobico costante nel tempo.
Ma quali sono i trattamenti anticellulite più usati e più adatti per combattere la cellulite? Quante volte ci siamo posti questa domanda?
“Una delle terapie più valide è la mesoterapia, ossia l’infiltrazione di sostanze medicamentose direttamente sull’area cellulitica – osserva Dario Tartaglini – Le microiniezioni prevedono l’utilizzo di sostanze (aminoacidi, vitamine, acido ialuronico) specifiche per il rassodamento, la rivitalizzazione, lo stimolo metabolico e circolatorio. Questo “mix” di sostanze - denominate lipolitiche (ovvero sciogli-grasso) insieme a piccole dosi di anestetico (per rendere il trattamento indolore) e di bicarbonato (per ridurne il livello di acidità) – viene infiltrato nello strato medio-profondo del derma, denominato mesoderma (ovvero la zona immediatamente sotto la cute), da cui prende il nome questa tecnica. La metodica provoca la produzione dei fibroblasti, le cellule che principalmente sostengono la struttura del derma, responsabili della produzione di elastina e collagene. In genere, con un’unica seduta mesoterapica non si possono notare miglioramenti significativi.
Si consiglia un ciclo di 6-8 trattamenti a intervallo di una settimana/dieci giorni, ma può variare in base alle condizioni della cellulite. Valide e molto frequenti anche la laser lipolisi e la liposuzione, anche se la chirurgia ha oggi meno spazio che in passato, prediligendo metodi meno invasivi. A questo proposito va ricordato la comprensione tra medicina estetica e la chirurgia estetica: la prima si occupa di prevenzione e cura, l’altra implica un vero e proprio intervento chirurgico, con una maggiore invasività. Ma la medicina estetica non deve essere confusa neanche con l’estetica.”
Info: Dottor Dario Tartaglini – Direttore Sanitario Betar Medical – Centro di Medicina Estetica – Via Melzi D’Eril, 26 – 20154 MILANO – Tel. 02/36684785/6 – info@betarmedical.it – www.betarmedical.it
Stefania Bortolotti
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