add: campagna adv FW2021 #Expressyourself
“Il Covid ci sta insegnando – anche nelle nuove campagne Adv – il giusto tono, il giusto ritmo, ma anche “la giusta distanza” per esprimerci. I bravi fotografi la imparano presto: la distanza ideale per far respirare i soggetti ritratti. Non è la distanza di un selfie, che deforma i visi e i sorrisi. Non è la distanza del troppo vicino. È quella distanza che – facendo un passo indietro – ci permette di inquadrare la realtà, con serenità e leggerezza, per meglio metterla a fuoco. La giusta distanza che è prossimità e non promiscuità. La giusta distanza dalle cose, che diventano utili quando impariamo a maneggiarle con cura, con gesti misurati da artigiano. La giusta distanza dalle informazioni, che per trasformarsi in conoscenza, richiedono riflessione e confronto. La giusta distanza dal digitale che rischia di diventare un gorgo in cui precipitiamo, invece di essere un pozzo da cui estrarre secchiate di meraviglia. La giusta distanza da noi stessi, da ego ipertrofici che hanno rischiato di portarci alla rovina. La giusta distanza che ci permetterà di vivere e apprezzare la concretezza della nuova normalità.”
Da questa riflessione e dalle osservazioni legate al mondo della moda del sociologo Francesco Morace, – Presidente di Future Concept Lab, l’istituto di ricerca internazionale in cui l’osservazione dei comportamenti supporta la consulenza strategica per l’innovazione -, è nata l’ispirazione per la nuova campagna FW 2021 add.
Non solo: dalla radice di queste valutazioni ha preso vita il nuovo e interessante progetto #expressyourself.
Così, il brand italiano leader dell’urban outerwear, ha deciso di indagare il potere dell’espressione di sé, la cosiddetta self-expression, chiedendo a 6 giovani talenti dello styling internazionale di dare la propria personalissima interpretazione dei capi add.
Nessun diktat, nessuna imposizione da parte del brand, ma una totale libertà espressiva resa possibile grazie alla completa disponibilità del marchio di mettersi al servizio della creatività di ognuno.
Sei nuovi talenti per cinquanta differenti modi di essere sé stessi, filtrati attraverso la lente di una nuova normalità nella quale i significati di parole come “distanza” e “vicinanza” non sono più le stesse. Ecco più in dettaglio le loro visioni:
Fabio Princigallo gioca sul filo dei contrasti; è così che unisce pose statiche e giacche dal taglio clean a stampe Full Color HD.
Francesca Bocca sceglie giacche imbottite in total white su abiti neri, per un Ying e uno Yang che coinvolge non solo tinte antitetiche ma anche l’equilibrio sottile tra proporzioni a tutto volume e linee fluide.
Giulia Sanna punta invece su texture e nuances siderali, per blouson di piumino avvolgenti e cocoon-jacket futuribili.
Luca Smorgon al contrario se “per lui” preferisce tagli classici rivoluzionati da consistenze inedite – così il blazer e la desert jacket diventano imbottite – “per lei” sceglie giacconi di piumino total black, versatili e urbani.
Maggie Min-Yu Chao dà una nuova interpretazione metropolitana della classica sailor jacket e opta per giacconi multitasche nell’inedita versione dégradé, moderna e d’impatto.
Martina Paschetta rende easy anche le linee più couture dei maxi coat di piumino dallo scenografico collo a cratere, giocando con le sovrapposizioni.
“Use fashion as a tool. Add your style and #expressyourself”. La moda si fa così tramite, mezzo, attraverso il quale manifestare se stessi nel mondo.
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