Gambe stanche e pesanti? Attenzione alla Malattia Venosa Cronica
Prendersi cura della salute delle gambe è importante a qualunque età.
In agguato c’è la Malattia Venosa Cronica (MVC), che consiste nel ristagno del sangue venoso che non riesce a risalire verso il cuore per un insufficiente funzionamento delle valvole venose e delle pompe muscolari degli arti inferiori. Insidiosa e potenzialmente pericolosa, colpisce 19 milioni di italiani (10-50% degli uomini, oltre il 50% delle donne).
Una malattia non riconosciuta, trascurata e spesso considerata all’inizio come un problema estetico e, quindi, non curato.
Il Gruppo Servier in Italia, azienda leader in ambito vascolare e storicamente impegnata per la salute delle gambe, ha deciso di promuovere nel mese di Luglio una serie di attività informative e promozionali: un servizio di informazione e sensibilizzazione per aumentare la conoscenza e la consapevolezza della patologia, fare prevenzione primaria e prevenire le complicanze attraverso la pagina Facebook dedicata “Riscopri le tue gambe”.
Gli angiologi Elia Diaco e Pier Luigi Antignani terranno una serie di dirette Facebook (20, 22, 27, 28 Luglio) sulle problematiche legate alla Malattia Venosa Cronica con informazioni e consigli per rispondere a dubbi e quesiti degli utenti, interagendo in tempo reale con loro.
Inoltre per la prima volta Servier approda anche in televisione con una campagna dedicata al suo prodotto leader nella Malattia Venosa Cronica, per diffondere il messaggio legato “all’importanza di tornare a camminare in leggerezza” in un periodo come l’estate, quando le complicanze della patologia si accentuano.
Una malattia, quella Venosa Cronica, sottovalutata e molto spesso non riconosciuta: i primi sintomi sono prurito, bruciore, dolore, senso di pesantezza delle gambe e crampi notturni.
“Si tratta di sintomi generici che vanno inquadrati dallo specialista, angiologo o chirurgo vascolare, che si possono manifestare a tutte le età, nelle donne in genere compaiono dopo la gravidanza – dichiara Pier Luigi Antignani, Presidente FIV, Fondazione Italiana Vascolare e Presidente Onorario SIDV, Società Italiana di Diagnostica Vascolare – la MVC è la terza patologia più diffusa dopo allergie e ipertensione, eppure solo una persona su tre sa di essere malata e segue uno stile di vita e terapie farmacologiche idonee, che vanno attuate precocemente ancora prima che compaiano i capillari dilatati sulle gambe, per prevenire le temibili complicanze, quali varici, tromboflebiti e ulcere altamente invalidanti.”
La visita angiologica serve ad inquadrare il paziente e ad individuare i fattori di rischio, primo tra tutti la familiarità, ma anche i fattori ormonali, l’attività lavorativa, l’eccessiva attività agonistica, che possono portare ad un’alterazione del sistema venoso.
Gli accertamenti strumentali si avvalgono dell’ecocolordoppler degli arti inferiori, che va eseguito rigorosamente a paziente sdraiato e in piedi.
Accertata la diagnosi è fondamentale partire dal cambiamento dello stile di vita associandolo all’utilizzo delle calze contenitive e all’assunzione di terapie farmacologiche qualora prescritte dallo specialista.
In particolare, la frazione flavonoica purificata micronizzata, un vasoprotettore che agisce sia sui sintomi che sulle cause, conferisce rapidamente sollievo sul senso di pesantezza, sui crampi e sul dolore fornendo anche un beneficio importante sull’edema, disinfiammando le pareti dei vasi.
Nei casi in cui la situazione è progredita con la formazione di varici venose, dilatazioni che si formano a seguito della MVC, dolorose specie nel periodo estivo, si deve intervenire chirurgicamente.
Una terapia innovativa della quale in questi ultimi anni è stata dimostrata la comprovata efficacia è la scleromousse, che può essere praticata ambulatorialmente, solo da mani esperte, senza tagli e senza anestesia.
“La scleromousse – spiega Elia Diaco, angiologo e chirurgo vascolare – è una tecnica innovativa che può sostituire in tutta sicurezza tranquillamente lo stripping e il laser su vene di diametro da 7 millimetri a 2 centimetri con ottimi risultati.
Si inietta all’interno un liquido sclerosante schiumoso che agisce sulle pareti della branca varicosa e forma un trombo chimico che nel giro di qualche mese viene distrutto da cellule chiamate macrofagi e la vena varicosa scompare.
Naturalmente va praticata da personale molto esperto e in maniera eco-guidata”.
Sulla pagina Facebook “Riscopri le tue gambe” (www.facebook.com/riscopriletuegambe ) sono disponibili risorse informative e consigli sulla malattia Venosa Cronica e sul benessere delle gambe.
Per maggiori info sul Gruppo SERVIER:
http:// www.servier.com/ http://www.servier.it
https://www.facebook.com/GruppoServierITA
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Stefania Bortolotti
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