Progressi scientifici nell’intervento della cataratta
È l’operazione più effettuata nelle sale operatorie italiane.
Nel 2019 è stata eseguita su 600mila persone, con un’incidenza di complicanze ridotta a pochi punti percentuali.
E’ l’unico intervento che pone rimedio a un disturbo dell’invecchiamento restituendo a un organo l’efficienza che aveva in età giovanile.
Si è parlato di questa patologia nel corso di una videoconferenza stampa svoltasi a Milano nei giorni scorsi.
Il Dottor Lucio Buratto, Direttore scientifico di CAMO – Centro Ambrosiano Oftalmico di Milano con la Dottoressa Rita Mencucci dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Careggi di Firenze, il Dottor Ciro Tamburrelli, Direttore dell’Ospedale Oftalmico di Roma e il Professor Daniele Tognetto, Direttore U.OP. della Clinica Oculistica Università di Trieste, hanno fatto il punto della situazione sulla chirurgia della cataratta.
“Negli ultimi anni – hanno sottolineato gli esperti nel corso dei loro interventi – questa operazione ha raggiunto traguardi incredibili sotto il profilo dell’efficacia e della sicurezza aprendo nuove prospettive di recupero dei difetti della vista (miopia, ipermetropia, astigmatismo e presbiopia) in soggetti colpiti da una cataratta solo incipiente o addirittura assente.
Gli ultimi ritrovati tecnologici e i più recenti progressi scientifici hanno reso più sicura, più efficace e più risolutiva questa operazione.”
La cataratta va operata quando disturba la vista, quando cioè impedisce alla persona che ne è affetta di svolgere normalmente le sue attività visive e generali quotidiane.
Con i risultati che la chirurgia attuale consente di ottenere, la cataratta può essere rimossa durante un qualunque stadio di evoluzione; non è più quindi necessario attendere la sua “maturazione” anzi conviene operare precocemente; ciò semplifica l’intervento, ma soprattutto evita al paziente di dover convivere per lungo tempo con i fastidi provocati da questa patologia.
Esistono parecchie tecniche per operare la cataratta in base al tipo di situazione clinica ed alle apparecchiature disponibili; la più adoperata, quella meno traumatica e che fornisce i migliori risultati operatori e visivi è la facoemulsificazione ad ultrasuoni, soprattutto se utilizzata in associazione al femtolaser.
L’operazione si compone sostanzialmente di due parti:
- la rimozione della cataratta vera e propria
- la sostituzione con un cristallino artificiale
Le moderne tecniche chirurgiche consentono, mediante la facoemulsificazione, di operare attraverso una piccola incisione ed inserendo un cristallino pieghevole ed evitando l’applicazione di punti; la guarigione della ferita chirurgica avviene quindi rapidamente e ciò consente al paziente di riprendere precocemente le sue abituali attività fisiche; la rapida guarigione comporta anche un altrettanto precoce recupero visivo.
Inoltre l’uso della facoemulsificazione, del laser a femtosecondi, l’utilizzazione di sostanze viscoelastiche protettive e l’isolamento del cristallino dentro al “sacco capsulare” rendono l’intervento particolarmente sicuro e duraturo nel tempo.
Nella maggioranza dei casi è possibile eseguire l’operazione con la sola anestesia “topica” cioè con l’instillazione di semplici colliri anestetici; in altri casi è preferibile eseguire l’anestesia locale mediante iniezione di anestetici vicino all’occhio; in tal caso il paziente, pur non potendo muovere l’occhio e pur non sentendo dolore, rimane sveglio durante l’operazione; in altri casi (rari) invece è consigliabile fare l’anestesia generale.
La maggior parte degli interventi, soprattutto se eseguiti in anestesia topica o locale, sono fatti senza ricovero.
Durante l’intervento in ambulatorio il paziente usufruisce della stessa assistenza di cui dispone da ricoverato però alla fine dell’operazione può rientrare a casa sua.
Il ricovero viene richiesto solitamente per casi in cui è necessaria l’anestesia generale.
Nella fase chirurgica dell’intervento il chirurgo si serve di numerosi strumenti super tecnologici; la chirurgia è fortemente guidata e controllata dall’innovazione “hi-tech”, che sta sempre più perfezionando la chirurgia della cataratta: accuratezza, precisione e ripetibilità sono caratteristiche che non sono raggiungibili dalla mano dell’uomo, ma uno strumento informatico adeguatamente programmato può raggiungere questo obbiettivo e fare quasi una chirurgia robotica è il laser a femtosecondi.
Il Femtolaser è lo strumento che prepara l’occhio alla rimozione della cataratta; esso attraverso una accurata programmazione informatica consente ad un sistema digitale OCT (Tomografia ottica computerizzata) di rilevare in maniera estremamente precisa le misure delle strutture anteriori dell’occhio, quindi successivamente di realizzare un’apertura dell’involucro anteriore della cataratta estremamente centrata e simmetrica favorendo un posizionamento ottimale della IOL (lente intraoculare).
Lo strumento fornisce precisione e sicurezza, non raggiungibile da bisturi e pinze chirurgiche.
Per dare un’idea della grande sofisticazione tecnologica basti sapere che il laser utilizza una luce infrarossi con impulsi della grandezza di pochi micron e di brevissima durata (femtosecondo = 1 miliardesimo di secondo), ha elevata velocità e produce bassa energia, non danneggiando i tessuti oculari.
Stefania Bortolotti
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