“Ermitage. Il potere dell’arte”, docu-film su uno dei musei più amati al mondo

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“Ermitage. Il potere dell’arte”, docu-film su uno dei musei più amati al mondo

Ermitage. Il potere dell’arte è il nuovo docu-film de “La Grande Arte al Cinema”, che viene proiettato nelle sale cinematografiche italiane solo nelle date 21, 22, e 23 ottobre 2019.

Il documentario è prodotto in 3D Produzioni e Nexo Digital, realizzato in collaborazione con Villaggio Globale International e Sky Arte con il patrocinio di Ermitage Italia e il sostegno Intesa Sanpaolo, diretto da Michele Mally su sostegno di Didi Gnocchi, che firma anche la sceneggiatura con Giovanni Piscaglia. La colonna sonora è di Dmitry Igorevich Myachin e l’elettronica d’ambiente è del sound designer Maximilien Zaganelli.

Importante l’apporto del direttore del Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, Michail Piotrovskij (1944) archeologo e linguista, specializzato in studi arabi, nominato direttore nel luglio 1992; nel 2017 ha ricevuto il Premio di Stato della Russia per il suo contributo alla conservazione del patrimonio culturale e mondiale. Anche suo padre, Boris Borisovic Piotrovskij, un eminente archeologo, fu direttore all’Ermitage dal 1964 al 1990.

Questo docu-film racconta in modo inedito la nascita e lo sviluppo del museo attraverso i secoli della storia russa e si sofferma sui protagonisti che hanno contribuito all’arricchimento delle sue collezioni, e narra anche sull’incremento urbano e architettonico di San Pietroburgo.

La città che è affacciata sul mar Baltico, fu capitale imperiale per due secoli, fondata nel 1703 da Pietro il Grande, è tuttora considerata il centro culturale di tutta la Russia.

San Pietroburgo viene presentata nella sua veste diurna e negli splendori delle sue notti: la Prospettiva Nevskij, il lungoneva, i ponti, il complesso dell’Ermitage, il Cavaliere di Bronzo, le statue di Pushkin, Gogol, e Caterina la Grande (amica di penna di Diderot e Voltaire), le dimore nobiliari che si affacciano sui canali.

I grandi architetti che disegnarono San Pietroburgo – Trezzini, Rastrelli, Quarenghi – sono i progettisti dei palazzi più belli.

Toni Servillo (Afragola 1959), attore e regista, narratore gradevolissimo, accompagna lo spettatore nella visita all’Ermitage: più di 3 milioni di oggetti d’arte di epoche diverse, 66.842 mq di spazio espositivo, oltre 30 km di percorso.

Mentre procede, Toni ci illustra con precisione le opere, gli autori, i committenti ed il periodo in cui vennero richieste con le pertinenti motivazioni.

Recita anche brani tratti da poesie e romanzi. dalla fondazione di Pietro I allo splendore di Caterina la Grande (Caterina II di Russia, Ducal Castle, Stettino, l’attuale Polonia, 1729 – San Pietroburgo 1796), che morì dopo trentaquattro luminosi anni di regno.

Su Caterina II, Servillo racconta quanto l’impero russo accrebbe la sua potenza e visse uno dei periodi di maggiore riconoscimento. L’imperatrice scrisse commedie, romanzi e memorie. Fondò il Primo Istituto Superiore Femminile in Europa. Caterina II approvava l’Illuminismo e fu considerata una protettrice delle Arti e della Letteratura. Intellettuali e artisti beneficiarono della sua protezione, fra questi: Voltaire (Parigi 1694-Parigi 1778), Diderot (Langres 1713-Parigi 1784) e Jean Baptiste Le Rond d’Alembert (Parigi 1717-Parigi 1783), tutti famosi enciclopedisti francesi.

Nel 1794 la Zarina acquistò a Berlino la collezione da cui sarebbe nato il primo germe dell’Ermitage; dieci anni dopo vantava oltre 2.000 tele, implementava disegni, pietre intagliate, sculture, capolavori dell’arte decorativa ed applicata.

Nei grandiosi interni del museo e del Palazzo d’Inverno, nel Teatro, nelle Logge di Raffaello, nella Galleria degli Eroi del 1812 si ammirano opere di Leonardo, Raffaello, Van Eyck, Rubens, Tiziano, Rembrandt e Caravaggio.

Inoltre, il docu-film ci mostra anche i laboratori di restauro e conservazione di Staraya Derevna, i tesori archeologici e la sezione di Arte Moderna e Contemporanea dell’Edificio dello Stato Maggiore, che custodisce le straordinarie collezioni del mercante e industriale Sergej Shchukin (Mosca 1854 – Parigi 1936) e dei fratelli Ivan (1871 – 1921) e Mikhail Morozov. Entrambe le collezioni vennero confiscate dopo la rivoluzione bolscevica e successivamente divise fra Museo Statale di Belle Arti di Mosca e Ermitage di San Pietroburgo.

Fuori dall’Ermitage, la storia passa per luoghi ricchi di memorie. La Fortezza di Pietro e Paolo (progetto dell’architetto urbanista svizzero Domenico Trezzini – Astano 1670-San Pietroburgo 1734) è la cittadella di San Pietroburgo, teatro di avvenimenti celebri come la grazia a Dostoevskij davanti al plotone d’esecuzione, e ospita le tombe degli Zar.

Il docu-film mostra gli ambienti e la casa-museo di Alexandr Pushkin (Mosca 1799 – San Pietroburgo 1837), poeta, saggista, scrittore e drammaturgo, considerato il fondatore della moderna lingua letteraria russa. Lo sguardo si posa sul divano in cui Alexandr morì per complicanze settiche della ferita all’addome, infertagli dal barone Georges Charles de Heeckeren d’Anthès (1812-1895), per la sfida a duello a causa dell’insinuazione d’infedeltà della bellissima moglie di Alexandr, Natal’ja Goncarova (1812-1863).

Allo spettatore si offrono anche le immagini del Caffè Letterario, in cui Alexandr bevve il suo ultimo caffè.

Il docu-film spazia nell’abitazione di Fedor Dostoevskij, scrittore e filosofo (Mosca 1821 – San Pietroburgo 1881), dalla quale osservava la vita della Neva, ambientazione dei suoi romanzi, tra i quali “Le notti bianche”, il suo inno d’amore a San Pietroburgo.

Si fa riferimento a Nikolaj Gogol (Velyki Sorocynci, Ucraina 1809 – Mosca 1852) per la sua prosa intensa, con cadenze ritmiche e acustiche, e un linguaggio sempre smagliante, denso di qualità pittoriche e che viene citato attraverso brani de La Prospettiva Nevskij.

Anna Achmatova (Odessa, Ucraina, 1889 – Domodedovo, Russia 1966), che non amava l’appellativo di poetessa ma preferiva farsi definire poeta, al maschile.

Vladimir Nabokov (San Pietrobuorgo 1899 – Losanna 1977) universalmente noto per la sua Lolita (1955), che vanta una considerevole produzione in russo, con narrativa in varie tematiche.

San Pietroburgo è inoltre la culla della grande musica russa: il compositore Michail Glinka (Governatorato di Smolensk 1804 – Berlino 1857), scrisse “Una vita per lo zar” che fu rappresentata con successo nel 1836.

Sergej Sergeevic Prokof’ev (Soncivka, Ucraina 1891 – Mosca 1953), musicista, pianista e compositore, vanta una prodigiosa tecnica compositiva che lo ha reso famoso in tutto il mondo per l’ironia e il sarcasmo. Apprezzatissima la sua composizione “Pierino e il lupo” che scrisse nel 1936, su richiesta del Teatro Centrale dei bambini di Mosca, strumentata con voce recitante ed orchestra.

Nel 1946 la Walt Disney con la regia di Clyde Geronimi ne produsse un corto d’animazione.

Nel 2006 uscì un successivo corto, in stop-motion, con la regia di Suzie Templeton, prodotto da Hugh Welchman e Alan Dewurst che vinse l’Oscar per il miglior cortometraggio d’animazione nel 2008.

Piotr Ilic Cajkovskij (Kamsko-Votkinsk 1840 – San Pietroburgo 1893) è il compositore musicale russo più seguito in patria; la sua “Sinfonia Patetica” ed anche le sinfonie IV e V e i concerti per violino e orchestra e per pianoforte e orchestra sono fra i brani del repertorio sinfonico più frequentemente eseguiti nelle sale da concerto d’Europa e d’America. Amatissimo per il balletto, fra i suoi capolavori, “Il Lago dei Cigni”(1876), “La bella addormentata nel bosco” (1890), “Schiaccianoci” (1892).

Il famosissimo “Volo del calabrone” è di Nikolaj Andreevic Rimskij-Korsakov (Tichvin 1844 – Ljubensk 1908), mentre le composizioni di Dmitrij Dmitrievic Sostakovic (San Pietroburgo 1906 – Mosca 1975) sono state richieste come colonna sonora di molti film.

Alcuni brani di questi compositori sono interpretati nel docu-film dal soprano Anastasiya Snyatovskaya e dal maestro Dmitry Igoverich Myachin.

Incantevoli le immagini de “Il Lago dei Cigni”, in programma al Teatro dell’Ermitage.

Intervengono nel docu-film lo scrittore Orlando Figes, il Direttore dell’Accademia Russa di Belle Arti Semyon Michailovsky, la Curatrice del Dipartimento Arte Fiamminga dell’Ermitage Irina Sokolova, lo storico della Letteratura Evgeniy Anisimov, la Curatrice del Dipartimento di Arte Veneta dell’Ermitage Irina Artemieva, lo Storico dell’Arte Ilia Doronchenkov, il Curatore della Library of Congress di Washington Harold Leich e il Direttore della National Gallery di Londra Gabriele Finaldi.

Ermitage Il potere dell’Arte

Solo il 21, 22, 23 ottobre 2019 nelle sale cinematografiche italiane.

 

Judith Maffeis Sala

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