A mano disarmata, sfida alla malavita
Federica Angeli, giornalista per le pagine romane di cronaca nera di La Repubblica, è la protagonista del film “A mano disarmata”. Nata e cresciuta a Ostia, non tollera più di assistere ai soprusi che la mafia locale, capitanata dalla Famiglia Costa, infligge ai suoi concittadini e, malgrado il parere contrario del marito Massimo, della madre, della sorella, degli amici ed anche del suo caporedattore, vorrebbe denunciare questa verità.
Con l’assistenza e la collaborazione di due colleghi, si reca dagli stessi mafiosi e riesce abilmente a registrare immagini e frasi di inequivocabile atteggiamento, li mostra al suo caporedattore che, finalmente non le vieta di procedere alle ricerche.
E’ la prima esperienza brutale di Federica con il boss Costa che le intima, in una stanzetta buia, di non indagare, se ci tiene all’incolumità dei suoi figli. Tuttavia, Federica sceglie d’essere coerente ai suoi principi, con senso civico e deontologia professionale.
Dopo aver chiesto ripetutamente al suo caporedattore d’ottenere l’incarico d’inchiesta sui clan mafiosi di Ostia, Federica è testimone di un delitto perpetrato sotto le finestre di casa, un duplice omicidio tra due clan rivali, il clan Costa e il clan Triassi, quindi sporge denuncia alla Magistratura.
Esibisce la denuncia e le prove documentate sulle intimidazioni dei mafiosi al caporedattore che l’autorizza all’inchiesta. Lei ne è orgogliosa e lo confida al marito ma lui, conscio del pericolo, le risponde con amarezza.
La sfida ai mafiosi, penalizza pesantemente la vita della giornalista; abituata alla libertà e all’indipendenza, si trova obbligata ad avvertire preventivamente gli uomini della scorta per ogni suo movimento, alle rinunce, a vivere nella paura, a temere i continui attacchi dei Costa e dei loro affiliati.
La scorta non comprende la protezione dei familiari e Massimo, il marito, dopo l’ennesimo brutale avvertimento dei mafiosi verso uno dei tre figli, decide di trasferirsi con loro a casa di sua madre, in un’altra località.
Federica si trova così a perdere la sua famiglia, il conforto degli affetti nell’intimità di casa, condividere gli impegni scolastici e il relax dei giochi.
La vita di Federica si riduce ad un susseguirsi di colpi di scena, di difficoltà ad avere accanto a sé alleati o comunque persone che rifiutino l’orrenda prepotenza della mafia e che non si lascino intimorire dalle minacce. Si ritrova sola a combattere contro un “mostro”; chi potrebbe aiutarla nelle ricerche è stato incaricato ad altro settore e il lavoro di Federica diventa sempre più difficile.
Tuttavia, per la sua inarrestabile tenacia, continua ad indagare e riesce a svolgere un accurata ricerca per ottenere prove concrete sull’organizzazione mafiosa e sui loro soprusi.
Questo encomiabile lavoro rende possibile l’arresto di tutti i personaggi citati per corruzione, concussione con l’aggravante dell’articolo 7 (metodo mafioso), componenti del clan.
La sceneggiatura, firmata da Domitilla Shula Di Pietro e dalla stessa Angeli, si basa sull’autobiografia della giornalista per raccontare la storia vera, iniziata nel 2013 e non ancora conclusa, di una persona coraggiosa e sprezzante del pericolo che non cede sotto pesanti minacce e l’amarezza di non avere accanto il conforto della famiglia, un esempio di eroismo in una nazione in cui le istituzioni non hanno ancora la capacità di proteggere e la corruzione esiste e persevera ovunque.
“A mano disarmata”
Una produzione Laser Digital Film in collaborazione Rai Cinema
Italia 2019
Tratto dal libro: A mano disarmata – edito da Baldini+Castoldi
Regia: Claudio Bonivento
Sceneggiatura: Domitilla Shula Di Pietro e Federica Angeli
Durata: 107 minuti
Distribuzione: Eagle Pictures
Musiche: Mirkoeilcane
Cast: Claudia Gerini, Francesco Venditti, Mirko Frezza, Francesco Pannofino, Rodolfo Laganà, Gaetano Amato, Nini Salerno, Giorgio Gobbi, Emanuela Fanelli, Milena Mancini
Judith Maffeis Sala
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