Alberto Bertoldi Infinito
Federico Rui Arte Contemporanea espone nella galleria di via Filippo Turati 38 a Milano, dal 26 febbraio al 22 marzo 2019, la mostra dell’artista Alberto Bertoldi, noto in Italia e all’estero come pittore di nubi. Nato a Luserna San Giovanni (Torino) nel 1955, Bertoldi racconta la meraviglia della natura. Le sue nubi sono straordinariamente realistiche, i suoi cieli nitidi. Dall’orizzonte sorgono nuvole, l’attenzione lievita verso lo spazio celeste infinito, enormi cumuli si spingono alti nel cielo pervaso da vibrazioni cromatiche. Dipinge un tramonto dove, a tratti, tra le nebulose più scure, filtrano i raggi del sole. Bertoldi ha una spiccata propensione per il paesaggio, e più in generale, per l’estetica del sublime.
<<Che cosa c’è di più bello di un cielo azzurro? Un cielo pieno di nuvole>> scrive Gavin Pretor- Pinney nel suo Cloudspotting, una guida per i contemplatori di nuvole.
Le nuvole, effimere e mutevoli, sono anche teatrali e suggestive, disegnano una nuova mappa del cielo e scatenano la fantasia.
Le nuvole sono presenti nell’arte fin dal Medioevo. Possiamo osservarle nel catino absidale della chiesa bizantina di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna (VI sec.d.C.). E’ evidente che si tratta di rappresentazioni simboliche: immerse in un cielo dorato servono solo a indicare un livello superiore a quello terreno, uno spazio divino e immateriale. Giotto (1267 circa – 1337) maestro di spazi tridimensionali e volumi ben modellati, dipinge il cielo blu con nuvole somiglianti a bambagia. Con Andrea Mantegna (1431-1504) le nuvole sono più gonfie. Leonardo da Vinci (1452-1519) e Albrech Durer (1471-1528) compongono studi e rappresentazioni più verosimili delle nuvole. Con il Manierismo e il Barocco (cinquecento e seicento) le nuvole vengono rappresentate teatrali e vorticose. Spesso popolate da santi e martiri, sono protagoniste di spettacolari ascensioni al cielo. Gli artisti olandesi e fiamminghi del seicento ci offrono cieli nuvolosi cupi. Nei paesaggi di Canaletto (1697-1768) e Guardi (1712-1793) le nubi si fondono nella luminosità dei cieli sereni. Gli impressionisti dell’ottocento dipingono nuvole così precise che sollecitano una “lettura meteorologica”. Nel novecento vengono stravolte dalle avanguardie che le tingono di vivaci colori. Con l’espressionismo spirituale di Emil Nolde (1867-1956) sono ancora più fortemente colorate e si trasformano in oggetti surreali con René Magritte (1898-1967), diventando fumetti con Roy Lichtenstein (1923-1997). L’olandese Berndnaut Smilde (1978) realizza installazioni surreali creando vere nuvole di vapore sospese all’interno di ambienti chiusi. L’argentino Leandro Erlich (1973) ha cercato di inscatolarle. La definizione “la delicata bellezza sospesa” è riferita alla sua personale tenutasi nel gennaio 2019 presso l’Oratorio di San Filippo Neri a Bologna, dove i visitatori sono stati affascinati dall’imprevedibile: nulla è esattamente come appare.
Alberto Bertoldi – Infinito
Fino al 22 marzo 2019 orari: dal martedì al venerdì dalle 15.00 alle 19.00 sabato su appuntamento
Federico Rui Arte Contemporanea via F. Turati 38, Milano
federico@federicorui.com – www.federicorui.com
Judith Maffeis Sala
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