Il Touring Club Italiano e la tassa di sbarco a Venezia: occasione persa

Venezia

Il Touring Club Italiano e la tassa di sbarco a Venezia: occasione persa

Il Touring Club ritiene che l’introduzione della tassa di sbarco a Venezia sia un provvedimento legittimo e diffuso in tanti altri contesti e rappresenti una misura di mitigazione economica degli effetti negativi del turismo – o meglio dell’escursionismo – perché permetterà di compensare gli elevati costi di gestione e della raccolta dei rifiuti urbani. Tali effetti di mitigazione però dovranno fare i conti con i consistenti investimenti in strutture ricettive (7mila nuovi posti letto) a Mestre.

“La questione di cui si dibatte ormai da decenni – afferma Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano –  è su come gestire il turismo a Venezia: non è facile infatti mettere insieme le istanze locali – spesso in contrapposizione – di residenti e operatori turistici, attraverso la mediazione dell’amministrazione cittadina, con quelle più generali che impongono in primo luogo allo Stato di tutelare uno dei nostri patrimoni più preziosi.

Quello che come Touring continuiamo a non vedere è soprattutto un’idea di città cui si vuole tendere e di cui il turismo è, e potrà essere, una componente senz’altro importante ma sempre integrata in un disegno composito. Questo significa non adottare soltanto misure come una tassa, ma di assetto complessivo che riguardino le politiche economiche, urbanistiche, della mobilità e della cultura e che tengano conto della città storica, delle isole e della terraferma.

Occorre riflettere anche sulla congruità dell’importo giustamente di costo variabile a seconda del periodo. A questo bisogna, infatti, sommare il costo già elevato dei mezzi di trasporto urbani. Se ciò non costituirà un disincentivo alla visita, potrebbe però andare a detrimento della fruizione culturale della città (incentivando una visita frettolosa e distratta) che registra già oggi numeri bassi nei principali musei: ad esempio i visitatori del Guggenheim e dell’Accademia sono  circa mezzo milione l’anno ciascuno, non molti tenendo conto dei grandi flussi di turisti ed escursionisti.

Ci sorprende, dunque, la sorpresa del Ministro Centinaio sulla tassa di sbarco, visto che è stata l’ultima legge finanziaria proposta dal suo Governo, il 28 dicembre scorso, a consentire al Comune di adottarlo.

Tanti aspetti del provvedimento potranno essere discussi – conclude Iseppi – e il confronto sul merito è importante: dal nostro punto di vista, però, ci sembra che per Venezia al di là di tutto sia l’ennesima occasione persa.”

 

 

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