TETSURO SHIMIZU, Spazio Obliquo – La contemplazione della natura nella sua mutevolezza
Tetsuro Shimizu nasce a Tokyo nel 1958. Fin da bambino rivela particolare interesse per il disegno. Sfoglia libri illustrati delle opere del passato, molte delle quali, purtroppo, distrutte. All’età di quindici anni percorre in autostop l’isola di Hokkaido per dipingerne i paesaggi. Frequenta gli studi all’Accademia Sokei di Tokyo e comincia a creare le sue immagini. Ad una mostra di Cézanne è colpito dalla materia spessa che diventa colore: la pennellata di Cézanne è intesa a costruire dei volumi. Scopre poi Tiziano e intravede similitudine fra i due grandi artisti.
Nel 1987 giunge in Italia e frequenta a Milano l’Accademia di Belle Arti di Brera, studiando pittura nella cattedra di Gottardo Ortelli, con il quale crea un sodalizio esponendo insieme in diverse mostre sulla Pittura aniconica. Attualmente, Tetsuro Shimizu insegna in Brera “Disegno per pittura”.
Shimizu lavora da sempre sulla costruzione del quadro con la sagomatura della tela con telai da lui stesso costruiti, in cui la pittura entra in profonde fenditure nel telaio stesso, uscendo così dal perimetro abituale del quadro, confrontandosi con uno spazio altro. L’artista si serve di tecniche antiche, come la preparazione della tela grezza con la colla di coniglio, dando così profondità e densità alle vibranti pennellate di pittura ad olio dai colori accesi di un “giapponese mediterraneo”.
L’artista confida che quei formati particolari, con tagli, sagome diverse dai consueti quadrilateri, significano e anelano libertà. Le opere non hanno vincoli, vogliono abitare lo spazio. Uno spazio ibrido, poetico e indefinito. Non l’immobilità della realtà, ma la sua mutevolezza.
TETSURO SHIMIZU, Spazio Obliquo – Mostra alla Galleria Antonio Battaglia via Ciovasso 5, Milano
Fino a gennaio 2019
Orario d’apertura: da martedì a sabato 15,30–19,30
T.+39 0236514048 – www.galleriaantoniobattaglia.com
Judith Maffeis Sala
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