Firmata al ONE OCEAN FORUM la Charta Smeralda che fissa i paradigmi per la tutela del mare

La Principessa Zahra Aga Khan e il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo durante la firma della Charta Smeralda

Firmata al ONE OCEAN FORUM la Charta Smeralda che fissa i paradigmi per la tutela del mare

Ha chiuso i battenti questa mattina a Milano ONE OCEAN Forum, l’evento dedicato alle iniziative di salvaguardia dell’ambiente marino e alla promozione di azioni pratiche volte alla sua tutela, organizzato dallo Yacht Club Costa Smeralda, voluto dalla Principessa Zahra Aga Khan e realizzato in partnership con la Commissione Oceanografica Intergovernativa dell’UNESCO e SDA Bocconi Sustainability LAB. L’evento ha ottenuto innumerevoli patrocini: The British Virgin Islands – BVI, Ministero dell’Ambiente, Comune di Milano, Regione Autonoma della Sardegna, CONI, SYBAss, Nautica Italiana, UCINA, Confindustria Nautica, Salone Nautico di Genova e Centro Velico Caprera.

Per la prima volta in Italia, speaker internazionali dell’UNESCO, massimi esperti scientifici di ambiente marino provenienti dalle maggiori università del mondo, insieme a ONG, aziende, giornalisti, studenti ed influencer si sono confrontati in una due giorni di dibattitti, interventi, testimonianze e tavoli di lavoro sul destino dei nostri Oceani.

A conclusione del Forum, la Principessa Zahra Aga Khan e il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo, hanno firmato la Charta Smeralda, codice etico e comportamentale che definisce e fissa i paradigmi per la tutela del mare.

Presentazione Charta Smeralda da parte di Francesca Santoro e Stefano Pogutz rispettivamente Presidente e Vice Presidente Comitato Scientifico OOF
Presentazione Charta Smeralda da parte di Francesca Santoro e Stefano Pogutz rispettivamente Presidente e Vice Presidente Comitato Scientifico OOF

La Charta Smeralda è volta a promuovere la consapevolezza dei principali aspetti d’impatto ambientale legati al mare e definisce ambiti di intervento concreti e immediati. E’ strutturata su 12 punti rivolti al singolo individuo e al contributo che può assicurare con i propri comportamenti. Sono invece 8 i punti dedicati alle organizzazioni. Il documento intende essere ulteriormente diffuso, promosso e condiviso da istituzioni e organizzazioni di varia natura, pubbliche e private, nazionali, internazionali e sovranazionali.

Durante la sottoscrizione della Charta, il Commodoro dello YCCS Riccardo Bonadeo ha spiegato: “La scienza da sola non può promuovere i cambiamenti necessari. La sfida è grande: tutelare l’oceano che sta soffrendo a causa nostra, facendo in modo che l’attenzione di ognuno possa essere sollecitata e rimanga viva. Questo Forum, nato dall’idea che il mare ci ha dato tanto e che è giunto il momento di restituire, ha saputo trasmettere questo messaggio a tante persone. Ringrazio la Principessa Zahra madrina di questa iniziativa e tutti gli stakeholder del Forum. La Charta Smeralda è il veicolo e la voce di questo messaggio e ci auguriamo che quante più persone possibile la possano sottoscrivere”.

In linea con le priorità individuate dall’agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile e approvata dalle Nazioni Unite nel 2015, sono stati identificati quali principali impegni della Charta: prevenire l’inquinamento costiero e marittimo (per esempio evitando lo scarico delle acque nere o garantendo l’adozione di procedure a prova di fuoriuscita); preservare le risorse idriche minimizzando i consumi; ridurre il consumo energetico e l’impronta di carbonio adottando fonti rinnovabili, ottimizzare l’uso delle risorse naturali; eliminare la plastica usa-e-getta, proteggere e preservare l’habitat naturale e marittimo (ad esempio impiegando corrette tecniche di ancoraggio); adottare un comportamento sostenibile, etico e responsabile; svolgere un ruolo attivo nella protezione e nella bonifica del mare; collaborare e condividere con gli altri; sostenere la comunità scientifica, (ad esempio sostenendo l’Accordo sul Clima di Parigi); educare e coinvolgere le nuove generazioni, promuovere la consapevolezza, comunicare e diffondere la Charta Smeralda. La Charta Smeralda è disponibile online qui.

Sono stati i LAB tenutisi ieri nella prima giornata del Forum a definire una roadmap di soluzioni concrete. La forza dei LAB è stata quella di coinvolgere attorno ad ogni pressing issue attori di diversa provenienza: studenti universitari, esperti, studiosi internazionali, giornalisti, ONG e aziende con background multidisciplinare che hanno portato la propria esperienza in ciascuno dei tavoli di lavoro. Ad esempio Audi, Dompè e Pantecnica si sono confrontati su Blue Technologies & Innovation, Intercos e Biofarma sulle microplastiche; Aquafil, Sipa e Fondazione Catella sull’inquinamento da plastiche, Luxury Living e Perini Navi su Ocean Literacy.

I LAB hanno proposto una serie di azioni concrete per definire dei percorsi capaci di favorire la “marine preservation”:

1) Marine Litter & Pollution – Microplastic

  • Azioni di promozione delle informazioni corrette, provenienti primariamente da parte della comunità scientifica;

  • Campagne sociali di sensibilizzazione riguardo l’inquinamento da plastiche e incoraggiamento alla mitigazione e alla riduzione delle microplastiche;

  • Incentivi al recupero delle reti da pesca;

  • Progettazione e industrializzazione di microfiltri per gli scarichi delle lavatrici per evitare la dispersione di microplastiche.

2) Marine Litter & Pollution – Plastic:

  • Definizione di un sistema premiale e competitivo per la condivisione delle best practice delle aziende;

  • Definizione di una deposit tax per incentivare la riduzione della produzione e dell’impiego del materiale plastico.

3) Climate & Global Change:

  • “Walk the talk”: rendere tangibile il cambiamento climatico nella quotidianità comunicandolo;

  • “The switch”: progettazione di una app che misuri l’impatto delle azioni sostenibili, generando un punteggio che permetta agli users di capire quale è stato il loro contributo quotidiano nel contenimento del cambiamento climatico;

  • Mappare i progetti di conservazione naturalistica e paesaggistica e valutarne la loro capacità di generare ricchezza per i territori di riferimento;

  • Incentivazione dell’economia circolare che permette di favorire il recupero dei rifiuti e la loro rigenerazione.

4) Blue technologies & Innovations:

  • Creazione della “ONE OCEAN Corporate University” per promuovere il percorso di educazione, formazione e confronto avviato dal Forum;

  • Definizione di standard aspirazionali per il mondo delle imprese, al fine di proiettare sul lungo periodo i percorsi di sostenibilità;

  • Definizione di un “Ocean rating system” che permetta di valutare la virtuosità delle aziende in tema ambientale.

5) Ocean Literacy:

  • Attivazione di una piattaforma digitale per raccogliere le informazioni sugli oceani e integrare queste informazioni con le best practices;

  • Realizzazione di una piattaforma digitale che permetta ai velisti, e più in generale ai proprietari di imbarcazioni, di mettersi a disposizione dei ricercatori che hanno bisogno di effettuare indagini sul campo (il modello è l’airbnb delle barche per i ricercatori);

  • Organizzazione workshop a livello locale.
    A livello internazionale, si stima che il valore di mercato delle risorse marine e delle industrie costiere sia di 3.000 miliardi di dollari all’anno, ossia il 5% del PIL globale. Ad oggi 8 milioni di tonnellate di rifiuti di plastica invadono l’oceano ogni anno, 1,2 milioni di microplastiche (frammenti inferiori a 5 mm) per km2 sono presenti nel Mediterraneo, una concentrazione tra le più alte al mondo. Ben 3 miliardi di persone, infine, dipendono dalla biodiversità marina e costiera per la loro sussistenza.

Il cambiamento climatico, l’acidificazione dell’acqua, la perdita di biodiversità, l’inquinamento marino e lo sfruttamento eccessivo di risorse, vive e non, sono solo alcuni esempi delle problematiche che stanno emergendo e che richiedono un intervento urgente.

I player di ONE OCEAN Forum

In questa due giorni si sono alternati sul palco: Vladimir Ryabinin, Segretario Esecutivo della Commissione Oceanografica Intergovernativa di UNESCO, François Bailet, Senior Legal Officer della Divisione Affari Marini e Diritto del Mare presso le Nazioni Unite, Sam Dupont, Ricercatore in Eco fisiologia marina presso l’Università di Gothenburg e Maria Cristina Fossi, Docente di Ecologia e Ecotossicologia presso l’Università di Siena e Direttore Scientifico della Laboratorio di Biomarker del Dipartimento di Scienze Fisiche e della Terra.

Sono stati realizzati inoltre 2 video messaggi da parte di Irina Bokova, Direttore Generale di UNESCO e dalla Stazione Zoologica e Centro di Ricerca su organismi marini e biodiversità di Napoli Anton Dohrn.

Insieme a loro, ambassador e testimoni della magia del mare: il velista americano Paul Cayard, il detentore del record mondiale di immersione libera Davide Carrera, l’artista e fotografa ambientalista franco-americana Anne de Carbuccia e l’esploratore e giornalista BBC e National Geographic Paul Rose.

Un momento chiave del Forum è stato il panel dedicato alla presentazione delle Best Practice, progetti virtuosi che hanno visto l’implementazione di alternative produttive sostenibili all’insegna della blue technology da parte di Nino Tronchetti Provera di Ambienta, Giulio Bonazzi di Aquafil, Alfonso Saibene Canepa di Canepa, Daniela Ducato di Geolana e Erin Smith di Ocean Sole.

L’obiettivo che ONE OCEAN Forum si è posto non è solo quello di accrescere la consapevolezza sullo stato dell’ecosistema marino e tracciare una “roadmap” a tappe relativamente ad obiettivi da raggiungere in ambito di “marine preservation”, ma anche dimostrare il proprio impegno concreto.

Il Forum è stato ideato da YCCS in collaborazione con FeelRouge Worldwide Shows, partner strategico incaricato dell’organizzazione generale. I contenuti sono stati definiti dal Comitato Scientifico ONE OCEAN Forum guidato da UNESCO e SDA Bocconi e con il supporto di Rolex e Audi, partners storici di YCCS, Aquafil, Luxury Living Group, Dilbar, Intercos, Fondazione Carriero, Perini Navi, Pantecnica, Fondazione Riccardo Catella, Sipa, Dompé, Biofarma e Immobilsarda.

Tutti i materiali sono disponibili cliccando qui. Per ulteriori informazioni visitate i siti www.yccs.com e www.oneoceanforum.org

ABOUT YCCS

Lo Yacht Club Costa Smeralda è stato fondato a Porto Cervo nel 1967 dall’attuale Presidente S.A. l’Aga Khan e da un gruppo di soci fondatori, come associazione sportiva senza fini di lucro rivolta agli amanti del mare e della vela.

Il Club gode di un’alta reputazione per le regate internazionali che organizza: tra le più conosciute, la Maxi Yacht Rolex Cup, l’Audi Sailing Week e la Rolex Swan Cup, ma anche per i campionati mondiali ed europei dedicati alle classi monotipo di maggiore rilevanza. Il Club si è recentemente concentrato sulla promozione di eventi per superyacht come la Loro Piana Superyacht Regatta e la Perini Navi Cup.
Lo Yacht Club Costa Smeralda ha inoltre promosso la prima sfida italiana all’America’s Cup, nel 1983 con Azzurra, divenuta un simbolo dello sport italiano e rilanciato dallo YCCS nel 2009 grazie alla vittoria nel Louis Vuitton Trophy di Nizza e proseguita con le vittorie del TP52 Azzurra nella 52 Super Series.
Lo YCCS ha preso parte con due barche alla Volvo Ocean Race del 2001-02 e nel 1992 ha lanciato il motoryacht Destriero, che detiene tuttora il record di traversata atlantica a motore ottenuto quell’anno.
Il Club continua a espandere le sue attività e nel 2012 è stata inaugurata a Virgin Gorda nelle Isole Vergini Britanniche, la sede invernale che domina il YCCS marina. Il Club attualmente organizza regate durante tutto l’arco dell’anno su entrambi i lati dell’Atlantico.
Il 2017 segna il cinquantesimo anniversario della sua fondazione, anno in cui viene inaugurato un nuovo progetto di sostenibilità ambientale marina e costiera, fortemente voluto dalla Principessa Zahra Aga Khan.

www.yccs.comwww.oneoceanforum.org

 

 

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