Oncologia e spesa sanitaria

spesa sanitaria

Oncologia e spesa sanitaria

In Italia sono oltre tre milioni le persone che vivono dopo una diagnosi di cancro. Ogni anno la popolazione dei pazienti e dei survivor oncologici aumenta di 90.000 persone. Ormai, ad eccezione dei tumori della cute, il 55% degli uomini e il 63% delle donne colpiti da patologie oncologiche sopravvive nei cinque anni successivi alla diagnosi (dati AIOM/AIRTUM 2016 – Associazione Italiana di Oncologia Medica/Associazione Italiana Registri Tumori). Ma a questi dati fa riscontro il problema della sostenibilità e dell’accesso alle terapie innovative che insieme ai progressi nelle tecnologie diagnostiche stanno cambiando le prospettive per i pazienti. Nel 2013, in tutto il mondo per i farmaci oncologici sono stati spesi oltre 91 miliardi di dollari (IMS -Institute for Healthcare Informatics); in Italia la spesa è passata da circa un miliardo di euro nel 2007 a 2 miliardi e 900 milioni nel 2014 (OsMed – Osservatorio Nazionale sull’impiego dei Medicinali). Il tasso annuo di crescita dei costi è del 15%. Per far fronte alla crescente disponibilità di nuove terapie, il Governo ha annunciato l’inserimento nella Legge di Bilancio di un Fondo di 500 milioni dedicato ai farmaci oncologici innovativi. Di tutto questo si è parlato a Milano nel Novembre scorso in occasione di “Innovazione, sostenibilità̀, accesso ai farmaci: le nuove sfide dell’informazione in Oncologia” promosso dal Master ‘La Scienza nella Pratica Giornalistica’ della Sapienza Università di Roma con il supporto non condizionante di Pfizer (www.pfizer.it) e di Roche (www.roche.it). «L’Oncologia rappresenta un capitolo di spesa rilevante per i sistemi sanitari di tutto il mondo, ma il problema non può essere ridotto solo al costo delle terapie, che va affrontato a partire dall’appropriatezza e da una valutazione nell’ambito delle strategie di controllo della specifica patologia neoplastica», afferma Giuseppe Curigliano, Direttore S.C. Divisione Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative dello IEO di Milano. «Occorre affrontare il tema dei costi in una prospettiva più ampia, tenendo fermi alcuni principi: garantire l’immediata disponibilità delle terapie innovative in tutto il territorio, migliorare i percorsi diagnostico-terapeutico-assistenziali, monitorare l’efficacia clinica e la tossicità dei farmaci dopo l’immissione in commercio e semplificare le procedure amministrative».

 

Stefania Bortolotti

 

 

 

Condividi