Vademecum per gestire il tifo da stadio in casa
Sono iniziati i campionati europei di calcio, in programma in Francia fino al 10 luglio 2016, giorno della finale. A sentir crescere l’ansia e l’adrenalina non sono solo i supporter sfegatati della squadra nazionale, ma anche il 68% delle Italiane, preoccupate dalle ‘orde’ di tifosi in arrivo nelle loro case. Come accoglierli? Cosa mettere in tavola? E’ meglio farsi da parte o unirsi a loro? Tra le preoccupazioni maggiori delle Italiane ci sono infatti il menù della serata con conseguente spesa da pianificare nel dettaglio (73%), la disposizione di sedie e divani (69%), l’allestimento del buffet (66%) e la scarsa conoscenza del gioco del calcio che spinge molte donne a farsi da parte (61%). Per dissipare ogni dubbio, gli esperti di buone maniere e i food-blogger del Bel Paese hanno stilato un decalogo di consigli per sopravvivere durante le partite, facendo anche bella figura con i tifosi che prenderanno posto senza soluzione di continuità nel proprio “stadio casalingo”.
È quanto emerge da uno studio condotto da Buitoni, effettuato con metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 1400 Italiane di età compresa tra i 18 e i 65 anni, attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community dedicate, oltre su un panel di 20 esperti tra specialisti del bon ton e food-blogger, per stilare il decalogo “salva-italiane” in vista delle prossime partite.
In occasione della trasmissione delle partite, milioni di Italiani sono pronti a seguire i match, meno però quelli di sesso femminile che, per la maggior parte dei casi (60%) disdegnano l’appuntamento sportivo, verso cui riservano sentimenti tutt’altro che positivi. Se mariti, compagni e figli vivono l’evento come momento di condivisione e divertimento (49%), addirittura preparandosi a vivere in simbiosi con i giocatori della squadra nazionale (48%), 7 donne italiane su 10 (68%) confessano di provare profonda preoccupazione, rassegnazione (57%), ansia (51%) nei confronti delle prossime manifestazioni sportive.
Quali sono le motivazioni capaci di generare una tale preoccupazione? Al primo posto c’è il timore di dover cadenzare l’agenda famigliare mettendo al primo posto “l’impegno del tifo”, con conseguenti serate in casa (42%), seguito dall’ansia di affrontare orde di tifosi, tra amici e parenti, che creeranno disordine tra le mura domestiche (54%), ed essere costretta a faticare per cucinare e preparare la casa (18%) senza possibilità di gustarsi la compagnia degli ospiti.
E quali sono gli aspetti più legati alla preparazione che rischiano di ‘togliere’ il sonno alle donne italiane durante le partite? Il 73% ritiene che a destare la preoccupazione maggiore siano l’ideazione e la gestione di un menù diverso per ogni incontro, che possa andare bene con il contesto informale. Quasi la metà delle donne sono invece in dubbio riguardo l’allestimento della ‘location’ in cui si assisterà alle partite: in cima il salotto (56%), seguito dalla taverna (23%) e cucina (21%). A prescindere dalla stanza della casa scelta, a rubare il sonno è come disporre sedie e poltrone (69%), come apparecchiare (42%) e quali argomenti trattare, o non trattare, per far stare bene gli ospiti (61%).
A parlare a nome delle donne, impegnata tra lavoro, casa e famiglia, e in prima linea nell’affrontare ‘l’invasione’ di tifosi in salotto, è la foodblogger Ilaria Mazzarotta, creatrice del blog Comfortfoodie.it, che commenta: “Sicuramente l’equilibrista perfetta si organizza per tempo, e grazie al calendario delle partite, definito già da un po’, il compito le viene ancora più semplice. Almeno per le prime tre partite dell’Italia, poi si vedrà. Per un buffet buono ma pratico mentre si guarda la partita, consiglio la pizza margherita surgelata, a portata di mano e pronta in pochi minuti, magari servita insieme a tanti ingredienti diversi in modo tale che ognuno se la condisca come vuole. Una scelta ideale per ‘fare gruppo’ e creare ancora più intesa tra gli ospiti già accomunati dalla passione per il calcio. Direi poi che una torta salata o qualche stuzzichino di pasta sfoglia non possono mai mancare; infine un piatto freddo, come un orzo con pesto, pomodorini, feta e una grattugiata di scorza di limone. Tutti piatti semplici, ma ricchi di gusto e creatività”.
Da provette equilibriste, divise tra lavoro, famiglia e interessi personali, le donne italiane sono però sicure di riuscire ad organizzare il poco tempo a disposizione (48%), realizzare ricette con creatività (34%) organizzandosi in maniera puntuale e precisa sulle principali partite da seguire (56%).
“Niente mette alla prova una brava padrona di casa sul campo, quanto una «partita di calcio bon ton». Si fa goal quando una serata risulta divertente per gli ospiti e non stressante per lei – spiega Nicola Santini, giornalista e opinionista italiano, esperto di bon ton e autore di “Non lo faccio più” (Giuliano Ladolfi Editore), il libro che vuole riscrivere le regole del galateo –. Il trucco, come nel calcio, è studiare una strategia: saper prevedere le mosse dell’«avversario» è fondamentale. Ad esempio, pianificare il menù, senza necessariamente utilizzare servizi di piatti troppo impegnati e pensare ad una soluzione per poter proteggere il divano da eventuali macchie di cibo. Per quanto riguarda la condivisione di questo momento con il proprio partner, il mio consiglio è quello di non improvvisarsi intenditrici se non lo si è, evitando di approfittare di un momento cult come la partita per prendere lezioni in diretta. Meglio lasciar perdere le lezioni in questo momento: il rischio di far innervosire ‘lui’ è molto alto! Certo può essere divertente destinare due aree, una per le donne, magari intente a valutare l’aspetto estetico dei giocatori, l’altra per gli uomini, attenti a valutarne invece la loro abilità con il pallone. A ciascuno il suo. L’importante è fare gol”.
In cima alla lista del ‘to do’ per affrontare al meglio l’evento sportivo, è un elenco della spesa che non ammette imperfezioni, in linea con il menù della serata (42%). Importantissima, poi, la creatività, sia per trovare soluzioni ad eventuali problematiche dell’ultimo minuto, sia per stupire gli ospiti con il proprio sangue freddo anche in questa occasione straordinaria (28%); infine, far stare bene gli ospiti senza però vivere lo stress da cena di gala (25%). Efficiente e fantasiosa sì, ma anche sempre all’erta per non commettere passi falsi, la donna equilibrista affronta la prova della “serata perfetta” avendo anche bene in mente quali sono le gaffes in cui si potrebbe facilmente incappare durante le partite. In primis servire piatti non adatti alla situazione, scomodi da mangiare non al tavolo (46%), oppure rovinare il momento di divertimento (19%), dimostrandosi troppo attenta in maniera maniacale a quello che si sporca (11%).
E nella preparazione del ‘menù della partita’, quanto conta per la donna equilibrista la varietà e la fantasia? Per 7 su 10 molto (67%), poiché è anche un modo per combattere la noia (62%), e permette di sperimentare (55%) tra i fornelli, dimostrando di essere originali e non amanti della routine, neppure in un contesto così particolare (36%).
LE 5 REGOLE DEGLI ESPERTI PER ORGANIZZARE “LA SERATA PERFETTA”
- Strateghe come un buon allenatore
Come nel calcio, è fondamentale saper prevedere le mosse dell’ «avversario», studiando una strategia per soddisfare gli ospiti e salvaguardare la tranquillità casalinga. Importante, dunque, essere previdenti ed evitare passi falsi, come tirar fuori il servizio bello.
- Essere il metronomo della squadra
La perfetta donna equilibrista si organizza per tempo e grazie al calendario delle partite, definito già da un po’, il compito le viene ancora più semplice. Sa come destreggiarsi tra lavoro, impegni familiari e cucina, dettando i tempi di tutta la squadra per non farsi trovare impreparata quando suona il campanello e l’orda degli amici tifosi invade il salotto di casa.
- L’assist decisivo? Pizza per tutti
Per un buffet buono ma pratico e che aiuti anche ad aumentare l’intesa nel gruppo mentre si guarda la partita, la soluzione vincente è data dalla pizza margherita surgelata, pronta da estrarre dal freezer e infornare, sicuramente servita insieme a tanti ingredienti diversi per condirla ognuno come vuole. Un modo veloce e gustoso per poter accontentare tutti, tra un goal e l’altro.
- Spazio alle fantasiste
Basta con la routine tra i fornelli: il ruolo di fantasista non è solo per i giocatori in campo. Per variare il menù, gli esperti consigliano torte salate ed insalate di orzo con pesto, pomodorini, feta e una grattugiata di scorza di limone. Tutti piatti semplici ma ricchi di gusto e creatività.
- A ciascuno il suo ruolo
Se si gioca in centro campo, inutile improvvisarsi attaccante di punta. Durante il momento cult della partita, meglio evitare di fingersi specialiste se non lo si è, con domande inappropriate che non fanno altro che aggiungere tensione. Anche la casa, come un campo da gioco, può essere divisa in “zone di competenza”, lasciando gli appassionati davanti alla tv e riservandosi uno spazio tranquillo per le partner, dove poter chiacchierare e magari commentare i fisici scultorei dei giocatori.
A cura di Silva Valier
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