MARAVEE THERAPY PRESENTA A GEMONA “SPORT DEL BELLESSERE” DI CAROLE FEUERMAN
Al Museo Civico del Palazzo Elti di Gemona del Friuli (Ud) il 19 dicembre alle ore 18.00 inaugurerà Sport del bellessere, la personale di Carole Feuerman, artista statunitense annoverata tra i più rinomati e popolari scultori iperrealisti nel mondo, con opere approdate in musei come il Metropolitan di New York e l’Hermitage di San Pietroburgo, ma anche in collezioni private come quelle di Bill Clinton, Michail Gorbaciov e dell’imperatore del Giappone.
Terza tappa di Maravee Therapy – progetto ideato, curato e diretto da Sabrina Zannier – Sport del bellessere si configura quale traît-d’union tra le tranches italiane del progetto tenutesi a Pordenone e al Castello di Susans a Majano (Ud) e la tranche slovena che si estenderà fino a fine febbraio 2016 con la mostra Pane quotidiano prevista alla Galleria Loggia di Capodistria con inaugurazione il 29 gennaio 2016 e con uno spettacolo teatrale al Gledališče Koper di Capodistria.
Protagoniste a Palazzo Elti le sculture che le hanno conferito la maggiore notorietà e, nel 2008, il primo premio alla Biennale di Pechino: le figure legate all’acqua, bagnanti e nuotatrici che nascono da esperienze profondamente vissute dall’artista in senso fisico ed emotivo. Figlie di un’arte tattile, piena di sensualità, legata a un immaginario che mescola forma e desiderio, in cui l’iperrealismo ammicca alla Pop Art arricchendola di maestria artigiana e studi sui materiali, le sue figure sono talmente “vive” da dare l’impressione che respirino. Perché l’attenzione al corpo, osservato con maniacale dedizione al dettaglio e ai toni dell’incarnato, si riversa nell’analisi della carne umana per tradurla in sensazione, peso e consistenza dell’epidermide. Non è un caso, quindi, se la particolare tecnica utilizzata dalla Feuerman coinvolge direttamente la persona ritratta, dalla quale è ricavato un primo calco in silicone e un secondo in gesso, poi modellato con una resina arricchita di pittura e minuziosi dettagli, per giungere all’opera finita, connotata da vene, efelidi, lentiggini e capelli impiantati uno a uno. Tutto più vero del vero.
Le sculture in resina, che nascono dal calco di soggetti reali (ne ha realizzato uno anche di Irene Grandi), si affiancano a quelle in bronzo, ottenute con un processo davvero originale, frutto dell’inventiva di Carole Feuerman, che fonde ben sei tipi diversi di metallo finché non raggiungono lo stato liquido in grandi calderoni, poi sgocciolati, arricchiti con spruzzi sul metallo fatto solidificare in stampi di sabbia.
Con la mostra Sport del bellessere, dove le sale museali vestono le spoglie di un rigoglioso giardino dell’eden, in pieno inverno Maravee mette in scena il sapore dell’estate, declinando il concetto di Therapy in un positivo senso del vivere. Abitato da rassicuranti nuotatrici e bagnanti con la pelle solcata da microscopiche goccioline di sudore, figure di donne sportive, in piena salute, dai sorrisi accennati e dagli occhi socchiusi, con costumi colorati che trasmettono una gioiosa serenità.
Maravee Therapy è gestito dall’Associazione culturale Maravee, resa possibile grazie al sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Friuli Venezia Giulia e dell’azienda Gervasoni, main sponsor del progetto, ai quali si affiancano i contributi del Comune di Gemona del Friuli e del Comune di Pordenone e le collaborazioni dell’Associazione Mittelfest, delle Obalne Galerije Piran, del Gledališče Koper, delle gallerie Michel Rein di Parigi, Prometeogallery di Milano, Aria Art Gallery di Firenze, della Scuola Sperimentale dell’Attore, dell’Associazione culturale Arearea e del Liceo Artistico Sello.
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